«Un grande palco centrale, nessun tavolo di presidenza e, dietro, una grande collina». Una collina? «Sì, una collina di prato vero, che faccia da quinta al discorso del presidente Fini». Ma stavolta, per dirla alla Lucio Battisti, dietro la collina non pare esserci il sole. Meno quattro giorni all’Assemblea Costituente di Futuro e Libertà (11-13 febbraio), e già qualche indiscrezione supera l’embargo sulle informazioni, imposto dalla segreteria politica di Bocchino. La Fiera di Rho Pero, a Milano, è quasi pronta: il padiglione Uno (4mila posti a sedere) accoglierà circa diecimila delegati (1350 solo per la Lombardia) che confluiranno a Milano da tutta Italia «a proprie spese, perché non abbiamo soldi», precisano da Fli.
Passaggio assai delicato questo: il movimento si trasformerà presto in partito, dandosi un proprio statuto (la Commissione è presieduta da Donato Lamorte) e un programma identitario (se ne occuperà Mario Ciampi). Il compito di rompere il ghiaccio, alle 15 di venerdì, al deputato Mirko Tremaglia, presidente onorario dell’Assemblea Costituente, cui seguiranno gli interventi del segretario generale Andrea Ronchi, di Salvatore Tatarella (presidente dell”Assemblea) e di Angela Napoli e Giuseppe Consolo (vicepresidenti). Nonostante i (non pochi) travagli a livello nazionale (da ultimo: la defezione del politologo Alessandro Campi), la macchina congressuale non s’arresta. Dalla pancia di Fli promettono per l’Assemblea: «Giochi, effetti speciali, maxischermo, luci, colori».
Per la scenografia è stato precettato lo stesso regista che ha lavorato al Congresso di Bastia Umbra, lo scorso 6-7 novembre. Mentre l’incarico di solleticare i palati – alla modica cifra di 20 euro a menu – è assegnato allo chef Gianfranco Vissani, già di casa nella politica romana (come dimenticare il risotto di memoria dalemiana nel tinello di Porta a Porta?). Il cuoco, alle agenzie, rilascia dichiarazioni buone per ogni menù: «Cercheremo di fare una cucina intelligente, qualcosa di semplice che possa andare bene per tutti».
Pare non vi siano variazioni, invece, nella scelta della musica, rispetto al precedente appuntamento di Bastia Umbra. Indifferente alle malizie di alcuni commentatori, la colonna sonora sarà quella di “C’era una volta in America”: metafora, neppure troppo celata, dell’amicizia tradita. Sarà dunque ancora la musica di Morricone ad annunciare l’arrivo dei relatori, dopo il suono di una chitarra elettrica. Qualcuno, ancor più machiavellico, ipotizza sia una questione di tasche: quattrini ce ne sono pochi, per il momento, e i diritti d’autore, già spesi a Bastia, hanno forse obbligato a un repeat.
Non si pronuncia, la segreteria organizzativa, sulla possibilità, invece, di proiettare sulle pareti brani del Manifesto identitario di Fli (quello letto dal deputato Luca Barbareschi – epoca pre-lancio di penne – a Bastia, e sottoscritto per il momento da oltre 107mila persone sul sito di Fli). L’idea è già stata spesa nella recente cena di gala organizzata lo scorso 5 febbraio al Superstudiopiù di via Tortona a Milano: appuntamento destinato a raccogliere fondi in vista della costituzione del futuro partito.
Il programma dell’Assemblea prevede sei Commissioni tematiche (Cultura, Innovazione, Ambiente, Welfare, Sviluppo e Legalità) dopo i saluti di Urso, Bocchino e Viespoli. L’arrivo del presidente della Camera Gianfranco Fini è invece atteso alla cena delle 20 di venerdì. Sarà lui a chiudere i lavori, con un luogo discorso, alle 12 di domenica 13 febbraio, dopo le relazioni delle Commissioni e le delibere dell’Assemblea.