Il “futuro” di Silvio a Milano: Albertini e niente tasse

Il “futuro” di Silvio a Milano: Albertini e niente tasse

Letizia Moratti vuole crederci ancora. E vuole provarci fino in fondo, a cercare una rivincita che varrebbe tantissimo nei confronti del centrosinistra ma anche – soprattutto? – nei confronti del centrodestra che in fretta l’ha scaricata.

E così, cercando il punto debole dell’avversario, dalle parti del quartier generale di Letizia Moratti hanno forse capito che il punto debole di Giuliano Pisapia non sono le auto che non ha rubato trent’anni fa, ma il programma che non precisa oggi, la squadra che non annuncia per il suo domani da sindaco.

E così, Paolo Glisenti e il team della sindaco, stanno lavorando per calare un colpo importante: annunciare tutti gli uomini della prossima giunta. Tanti professionisti della cultura, delle professioni, e naturalmente l’ambizione di avere con sè tre o quattro figure importanti, conosciute e riconoscibili in città. Pochi sarebbero i politici, molti invece i pezzi provenienti dalla mitica “società civile”. Un nome su tutto: quello di Gabriele Albertini, che la sindaca vorrebbe in prima fila, e che sta in ogni modo cercando di convincere a entrare in squadra. 

La scelta naturalmente presenterebbe incognite e difficoltà, perché è chiaro che penalizzare i partiti potrebbe non essere motivante, per compagini politiche già piuttosto demotivate. Ma arrivata a questo punto la sindaco sa che deve giocarsi il tutto per tutto. E sa che di fronte ha una compagine composita non più più abituato a governare né a dividersi in modo ordinato e veloce le poltrone e le responsabilità. 

Ma è a Roma che si cerca la mossa vincente. La mossa che può cambiare i destini di una partita che pareva segnata: è la proposta di una no tax area per Milano, sugli investimenti finanziari e imprenditoriali da fare in città. Serve un decreto (ci starebbero già lavorando) da avere pronto nei primi giorni della prossima settimana. Dal decreto alla legge, naturalmente, i passaggi sono lunghi e complicati e il rigore di Giulio Tremonti – durante la crisi – è diventato ormai proverbiale. Tutto da vedere, insomma, se un decreto annunciato diventerà davvero legge.

Ma in vista dei ballottaggi, il Cavaliere, vuole presentare una faccia nuova, che assomiglia molto a quella vecchia e dei giorni migliori: pochi politici, poche tasse poco stato. La faccia che lo lanciò da Milano nel mondo. Insomma, la faccia di Forza Italia. Ce la farà?