Travaglio e Santoro, la coppia che ha sbancato le elezioni

Travaglio e Santoro, la coppia che ha sbancato le elezioni

Per il Giornale di Alessandro Sallusti è «la Lega di sinistra». Meglio, «l’antipolitica che scuote il Palazzo». La Stampa di Torino parla più semplicemente del «partito di Santoro». Da una parte Beppe Grillo, dall’altra Luigi De Magistris, il protagonista indiscusso delle ultime amministrative è il “movimento Annozero”. Uno schieramento trasversale nato sotto i riflettori della nota trasmissione Rai e sulle pagine del Fatto Quotidiano. Un movimento di opinione raccolto attorno alle figure di Marco Travaglio e Michele Santoro, i vincitori morali del voto appena concluso. L’affermazione elettorale dei due giornalisti è resa ancora più evidente dal tracollo degli avversari. Con Silvio Berlusconi sconfitto a Milano nel referendum che aveva autoindetto sulla sua persona, e il Pd scomparso tra i cumuli di spazzatura a Napoli.

I dati sono chiari. A Bologna il movimento Cinque stelle di Grillo sfiora il 10 per cento dei voti. A Napoli il candidato sindaco dell’Idv Luigi De Magistris chiude il primo turno con il 26,8 delle preferenze superando Mario Morcone (Pd-Sel). A Torino i grillini ottengono più consensi del Terzo Polo di Fini e Casini, a Milano raggiungono un insperato 4 per cento. Dietro a ognuno di questi successi ci sono sempre loro, Travaglio e Santoro. I volti noti di Annozero, i padri spirituali del nuovo partito.

Il vicedirettore del Fatto Quotidiano dalle colonne del suo giornale ha più volte difeso Luigi De Magistris: «Una persona onesta e cristallina». Oltre a sostenere l’ex pm (oggi il Fatto annunciava a tutta pagina la «nuova era di Napoli»), il giornale di Antonio Padellaro ha tirato la volata anche al movimento Cinque stelle. Qualche giorno fa Marco Travaglio aveva persino dato la sua indicazione in vista delle comunali: «Credo che a Torino – le sue parole riportate da Repubblica – voterò per Beppe Grillo». I risultati in edicola sembrano confermare. All’indomani delle consultazioni, nel centro di Roma il Fatto era introvabile. Tutte esaurite le copie disponibili. «Non nascondo – racconta un giornalista del quotidiano – che eravamo certi di andare molto bene».

Una vittoria in termini di voti e copie vendute che al Fatto Quotidiano preferiscono non celebrare troppo. Sfogliando il giornale di questa mattina colpisce l’understatement della linea editoriale. Il Cavaliere ha perso le “sue” elezioni, ma il Fatto non infierisce. L’editoriale del direttore sul crepuscolo del premier è confinato in una colonna, con un incipit moderato del direttore Antonio Padellaro («Non è la prima volta che Berlusconi perde un’elezione», per poi aggiungere però che è «la prima volta che perde Milano, cioè casa sua, cioè la città del patto d’acciaio con Bossi»). Nel suo solito fondo, Travaglio si occupa addirittura d’altro, ironizzando sul centrodestra italiano alle prese con il caso Strauss-Khan. Il giornale rende l’onore delle armi al nemico? Difficile dirlo. Più maliziosamente si potrebbe supporre che al Fatto qualcuno sia già concentrato sul dopo Silvio. Consapevole che la scomparsa (politica) del Cavaliere potrebbe fare più danni ai suoi avversari – specie a chi ha fatto dell’antiberlusconismo la propria bandiera – che ai suoi alleati.

E poi c’è Michele Santoro, l’altro padre spirituale del Movimento Annozero. Il primo sponsor dell’ex pm Luigi De Magistris che, come racconta Fabio Martini sulla Stampa di oggi «televisivamente parlando» è una sua creatura. Il giornalista Rai potrebbe a buon titolo celebrare il voto di Napoli come una sua vittoria. Probabilmente non l’unica. Sono in molti a ritenere che la trasmissione di Rai Due abbia avuto influito anche sull’esito delle elezioni milanesi. L’intervento telefonico di Adriano Celentano nell’ultima puntata di Annozero prima del voto avrebbe dato una mano alla corsa di Giuliano Pisapia. Un aiuto forse non decisivo (quello è arrivato dall’imbarazzante campagna elettorale di Letizia Moratti). Ma sicuramente importante. Rilevante almeno quanto il contributo dato da Santoro al Movimento Cinque stelle. Perché nonostante gli ultimi screzi tra Grillo e il giornalista, Annozero resta la principale vetrina televisiva del blogger genovese.  

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