La Bce accetta il fallimento (temporaneo) della Grecia

La Bce accetta il fallimento (temporaneo) della Grecia

Ultimo aggiornamento alle 16.10

La Bce ha accettato il fallimento della Grecia. Secondo alcune fonti qualificate, il presidente dell’istituto di Francoforte, Jean-Claude Trichet, avrebbe dunque avallato il coinvolgimento del settore privato nella ristrutturazione parziale del debito di Atene, seguendo la proposta franco-tedesca. Il famigerato “credit event”, che fino a qualche settimana fa il numero uno uscente della Bce voleva evitare a tutti i costi, sembra dunque realizzarsi. Nelle prossime ore, potrebbero forse arrivare i declassamenti del Paese al livello “D”, l’ultimo della scala, e al di sotto dell’investment grade. Su Twitter, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompouy ha avvertito intorno alle 13.30 che la colazione di lavoro è appena cominciata, mentre il ministro delle Finanze olandese ha dichiarato che, per il momento, non è ancora possibile quantificare l’intervento dei privati. 

Le prime indiscrezioni che giungono da Bruxelles al termine della colazione riguardano il via libera alla possibilità da parte dell’Efsf, il veicolo salva-Stati con una dotazione di 440 miliardi di dollari, di intervenire sul mercato secondario per acquistare obbligazioni elleniche e fornire prestiti ai Paesi in difficoltà. La prima operazione, vietata in precedenza dallo statuto dell’Efsf, sarà dunque resa operativa, nonostante ciò significhi un immediato downgrade, come aveva avvisato l’agenzia Moody’s nei giorni scorsi. Il tasso a cui verranno concessi i prestiti sarà del 3,5%, mentre – sempre secondo le prime bozze dell’accordo, consultate dall’agenzia Dow Jones – le scadenze dei prestiti che emetterà l’Efsf saranno estese da una media di 7,5 a 15 anni. L’Efsf potrà inoltre ricapitalizzare le banche domestiche dei Paesi dell’Eurozona attraverso prestiti anche per gli Stati che non hanno firmato un programma di salvataggio. Tutte queste modifiche, ovviamente, saranno valide da subito per Irlanda e Portogallo. 

Nel corso della mattinata, il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, non aveva escluso un default selettivo del Paese, sostenendo che fosse «una possibilità». Nella serata di ieri, al termine di un incontro durato sei ore tra Angela Merkel e Nicholas Sarkozy, era emersa una via d’uscita alternativa, che prevedeva una tassa sulle banche per finanziare il piano di aiuti. Una misura che è stata poi ritirata. 

La Bce, ora, potrebbe ritrovarsi costretta a una ricapitalizzazione. Secondo i calcoli della banca d’affari JP Morgan , alla fine dello scorso febbraio l’esposizione di Francoforte sul debito greco era pari a 194 miliardi di euro, rispetto a prestiti per 131 miliardi di euro, ovvero il 68% del nominale. Con un taglio maggiore del 32% del debito greco in caso di ristrutturazione, cioè del 50%, la perdita per la Bce sarebbe di 35 miliardi di euro. Rimane inoltre il problema dei titoli di debito greco accettati dall’istituto di Francoforte come collaterale per i prestiti al sistema bancario nazionale. Secondo i Trattati, non è infatti possibile accettare come garanzia i titoli di debito di un Paese in default. I prestiti di Francoforte rappresentano l’unica fonte di finanziamento per le banche nazionali greche. Lo scorso maggio, per la prima volta in cinque mesi il volume dei finanziamenti ha sfiorato i 100 miliardi di euro (97,5) rispetto agli 86,8 di aprile 2011.

Immediato l’impatto sui listini: alle 12.20 il Ftse Mib cede l’1,71%, a Francoforte il Dax lascia sul terreno lo 0,90%, a Parigi le perdite del Cac sfiorano il punto percentuale, mentre a Londra il Ftse 100 gira in negativo a -0,87 per cento. Nel giro di un’ora, tuttavia, i listini sono tornati quasi in parità, limando le perdite in attesa delle indicazioni che trapeleranno da Bruxelles. Sulla scia delle prime indiscrezioni sulla bozza di accordo, alle 16.00 i mercati sono tornati nuovamente in territorio positivo, con il Ftse Mib che guadagna un clamoroso 3,86% (migliore piazza europea), il Ftse 100 lo 0,73%, il Dax lo 0,83% e il Cac l’1,54 per cento. Pochi istanti fa Intesa Sanpaolo è stata sospesa per eccesso di rialzo a più 10,2 per cento. Sul fronte dei titoli di Stato, il rendimento del decennale spagnolo sale al 6%, il Btp con scadenza al 2021 è in leggera contrazione al 5,6 per cento.

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