Il San Raffaele non crollerà sotto i debiti. Secondo quanto risulta a Linkiesta, infatti, entro il 10 ottobre sarà presentato un concordato con i creditori. Stamani la Procura di Milano, per iniziativa dei pubblici ministeri Laura Pedio e Luigi Orsi, ha depositato presso il tribunale fallimentare di Milano l’istanza di fallimento per l’ospedale fondato da Don Verzé. La motivazione, secondo i due pm, è di salvaguardare gli interessi dei creditori della fondazione, composti in gran parte da fornitori e da banche. Entro il 10 ottobre, il San Raffaele ha tempo per presentare il concordato preventivo, che eviterebbe il fallimento della struttura. E, a quanto sembra, l’accordo per ristrutturare il debito è pronto. L’udienza è fissata per il 12 ottobre.
Gli ultimi mesi sono stati burrascosi per l’ospedale milanese. Travolto da difficoltà finanziarie e problemi di debito pari a 1,5 miliardi di euro di debiti consolidati, con un buco di 210 milioni. Circa 400 milioni sono di competenza di alcune banche (tra cui Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl, Mps, Popolare di Sondrio e Cariparma). Il 28 i rappresentanti delle banche si sono icontrati con il vicepresidente dell’ospedale Giuseppe Profiti, paracadutato, con pieni poteri, alla guida dell’ente nello scorso luglio.
Secondo quanto già riportato da Linkiesta, l’intervento sarebbe stato guidato da Oltretevere: lo Ior, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe messo sul piatto quasi 250 milioni di euro, per rilevare le parti ritenute più appetibili, dal punto di vista economico, della struttura. Il resto potrebbe essere messo in liquidazione, a spese dei creditori (i quali dovrebbero accettare una minusvalenza pari al 30%). Questo il quadro. Come si svolgerà, poi, si saprà solo tra una decina di giorni.
La presentazione del concordato con i creditori, tuttavia, non cancellerà i reati fallimentari, per i quali la procura potrà condurre indagini per individuare eventuali responsabili.