Arriva il mese di agosto, la capitale è incandescente e la voglia di mare ci attanaglia. Decidiamo di ignorare la stangata sui prezzi dei traghetti imputata al caro petrolio e, dopo esserci imbarcati a Civitavecchia, approdiamo al porto di Olbia. Abbiamo al seguito la nostra auto e scegliamo di esplorare le coste del nord della Sardegna per due settimane, ripromettendoci di tornare in futuro per scoprire la bellezza selvaggia del sud dell’incantevole isola. Tra le innumerevoli proposte reperibili in rete per organizzare il nostro soggiorno in terra sarda scegliamo di prendere in locazione due deliziosi appartamenti con giardino, in modo da godere di una vacanza in piena riservatezza e libertà, anche considerata l’irrinunciabile compagnia del nostro cane. La spesa, in ogni caso, non è delle più economiche, ma ne vale decisamente la pena.
Il paesaggio che incontriamo lungo la strada che collega Olbia con l’estremità nord-ovest dell’isola. Moltissimi gli impianti per la produzione di energia eolica
Da Olbia percorriamo così la Statale 597 in direzione Sassari per raggiungere Stintino, nella punta nord-ovest dell’isola, di fronte all’Asinara. Ad attenderci troviamo una deliziosa casetta in pietra locale, fresca e ventilata, in località Capo Falcone. Alla distanza di una passeggiata si raggiunge la meravigliosa spiaggia La Pelosa, che prende il nome dall’omonima Torre.
Torre Pelosa in una giornata con forti correnti. In lontananza l’Asinara
Ha inizio così il nostro buen retiro all’insegna del sole, dei lunghi bagni in mare, delle letture e dell’ascolto di buona musica: Marinai, Profeti e Balene (2011) di Vinicio Capossela, la colonna sonora che ci accompagna fedelmente.Il tutto per la durata di un’intera settimana: quanto ci occorre per lavare via la stanchezza accumulata durante la routine dei mesi trascorsi. Un programma di esclusivo relax, quindi, interrotto da piccole gite ad Alghero, città catalana distante una trentina di chilometri dalla nostra location e da una sortita alle tenute Sella e Mosca, nota azienda vitivinicola del posto.
Il mare di Stintino da una delle passerelle per la discesa a La Pelosa
Giunti a La Pelosa, la vista ci lascia senza fiato: spiaggia (comprensibilmente affollata) di sabbia fina e bianchissima, e un mare cristallino dai colori che variano fino a toccare le più diverse sfumature d’azzurro. Qui, il patrimonio floristico e faunistico della zona è posto sotto stretta tutela ai fini della sua conservazione, e all’imbrunire non è poi così difficile imbattersi in un cinghiale capitato per caso nel giardino di qualche abitazione in cerca di vivande.
Spiaggia La Pelosa: acque cristalline e poco profonde
Lasciamo non senza nostalgia l’incantevole lingua di mare che bagna Stintino e attraversiamo i suggestivi paesaggi aridi e rocciosi della Valle della Luna per spostarci a nord-est. L’idea è quella di non perdere le spiagge più famose della Costa Smeralda e di scoprire le meraviglie naturalistiche dell’arcipelago de La Maddalena partendo da una posizione strategica in Gallura. Così scegliamo di trascorrere la nostra seconda settimana in un delizioso monolocale con giardino a Porto Faro, Palau. Alla vista, indimenticabili, si offrono le isole dell’arcipelago del Parco Nazionale, e le coste rocciose della Corsica in lontananza.
Porto Faro, Palau. Camera con vista sull’arcipelago de La Maddalena
Galvanizzati dalla precedente settimana rilassante, decidiamo di concederci ogni giorno una piccola escursione in una località diversa, per ammirarne le spiagge incontaminate e godere dell’irripetibile panorama che offrono. Dalla Spiaggia Bianca di Golfo Aranci, alla Spiaggia del Principe affollata di enormi yacht in corrispondenza di Porto Cervo, fino a Baia Sardinia: basta poco per rendersi conto che la maniera ideale per apprezzare la singolare bellezza della Costa è a bordo di un’imbarcazione. Sono moltissime e rispondenti alle più diverse necessità, infatti, quelle disponibili per il noleggio presso i porti turistici.
Spiaggia del Principe, Porto Cervo
Spostandoci a ovest, nelle vicinanze di Santa Teresa di Gallura trascorriamo una giornata a Capo Testa, penisola che si affaccia sulle Bocche di Bonifacio, collegata alla costa da una lingua di sabbia. Di rientro a S.Teresa facciamo sosta in una piccola libreria. La proprietaria, di madre toscana e padre sardo, si mostra particolarmente incuriosita dai nostri acquisti (Salvatore Satta e l’ultimo di Giampaolo Pansa) e ci trattiene per qualche minuto. La crisi in Sardegna imperversa, a suo dire. I turisti preferiscono la riviera romagnola: migliori servizi, e a costi minori. La nostra impressione, tutto sommato, è che le spiagge siano in realtà comunque colme di persone.
Passeggiando per le vie di Santa Teresa di Gallura
Il tempo stringe, purtroppo, e non vogliamo perdere l’occasione di un bagno in più nelle acque incontaminate di questa meravigliosa regione. Ci dirigiamo così, senza allontanarci troppo dalla nostra base, a Porto Pollo e ci fermiamo alla spiaggia di Isola dei Gabbiani.
Isola dei Gabbiani, spiaggia di Ponente
Mare limpido e scenografia incantevole: una sottile lingua di terra separa le sue spiagge, quella di Levante e quella di Ponente, divenute grazie all’alternanza dei venti ritrovo fisso per surfisti e new hippies.
Isola dei Gabbiani, ritrovo per gli amanti del surf
Le ferie volgono purtroppo al termine, e non ci resta che prenotare un traghetto da Palau per imbarcarci alla volta de La Maddalena.
Il mare color smeraldo del porto di Palau ripreso dal traghetto
Il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena ci ha accolti in tutto il suo splendore naturalistico. Il territorio, arido e frastagliato da imponenti formazioni rocciose erose dal vento, è caratterizzato da vegetazione tipica della macchia Mediterranea. Balzano alla vista ginepri, corbezzoli e mirto.
Strada panoramica attraverso La Maddalena
Attraversando un ponte strettissimo da La Maddalena andiamo ad esplorare l’isola di Caprera: ci sorprendono una sequenza di calette semi-nascoste dalla vegetazione e troviamo addirittura una spiaggia attrezzata per cani.
Caprera: l’isola è intensamente popolata
E’ piuttosto difficile trovare un posto per lasciare l’auto, ma con un po’ di fortuna riusciamo a sistemarci a Cala Portese, nella zona sud-est della piccola isola. Dopo un bagno rigenerante andiamo in cerca di un posto per rifocillarci e ci ripariamo dal caldo torrido in una fitta pineta attrezzata con area pic-nic.
Area pic-nic, Isola di Caprera
Ci spingiamo nel nord dell’isola, fino all’ultimo punto accessibile restando a bordo della nostra auto. Fa molto caldo, ma non possiamo rinunciare allo spettacolo naturale sconvolgente offerto dalla verginità dell’isola di Garibaldi.
Rocce erose dal vento nella zona nord dell’Isola di Caprera
Arriva la sera, e a malincuore decidiamo di tornare a Palau, dove ci attende una deliziosa cena a base di pesce innaffiata da una selezione di vini bianchi tipici della regione. È la vigilia del nostro ultimo giorno sull’isola. Una terra che ci mancherà.
L’Arcipelago de La Maddalena visto da Caprera