Se anche Gaetano Pecorella, giurista e parlamentare del PdL, dichiara, alla trasmissione radiofonica “La Zanzara” di Radio 24, che ormai sarebbe meglio un governo di larghe intese, senza Berlusconi, sembra proprio che la campana, per Silvio, stia suonando a morto. Politicamente, s’intende. Linkiesta lo ha sentito per capire come mai, dopo aver inventato e fatto approvare la famigerata Legge Pecorella nel 2006, poi ridotta all’osso dalla Corte Costituzionale, e averlo difeso in diversi processi, il parlamentare ora “scarichi” Silvio.
Non è da poco quel che ha detto a La zanzara. Secondo lei sarebbe meglio che Berlusconi lasciasse, e lasciasse a un governo nuovo e guidato da un politico. Perché non un tecnico?
Perché l’Italia ha bisogno di una risposta politica: sarebbe un bel segnale per tutti. Alla guida, meglio di tutti sarebbe una personalità politica, magari con l’assistenza e l’aiuto di un personale tecnico con il compito, detto in poche parole, di risolvere i problemi del Paese.
E chi potrebbe essere?
Lo si vedrà.
Sì, ma un’ipotesi?
Il presidente di questa legislatura, che sarebbe un bene che giungesse a termine, non può che essere Silvio Berlusconi.
Prego?
Sì, Berlusconi. Il risultato dalle urne è stato chiaro: gli italiani, alle ultime elezioni, hanno votato per un governo a guida-Berlusconi. Su questo non si può dire nulla. Certo, è così a meno che non decida di lasciare il suo posto. Visto che ora c’è una situazione di emergenza.
Sì, ma a quale emergenza si riferisce?
Glielo devo spiegare? La situazione è grave, dal punto di vista economico. Non basta riuscire ad approvare la manovra, occorre una coesione politica forte. E un governo di larghe intese, di grandi convergenze.
E allora Berlusconi dovrebbe lasciare.
Sì, magari indicando il suo successore, con un accordo, e definendo l’indirizzo politico. Che dovrebbe essere comunque di questa maggioranza, che ha vinto le elezioni.
Ah, ora è chiaro. Ma perché Berlusconi dovrebbe andarsene?
Perché il Paese ha bisogno di stabilità politica. Quest’opposizione non vorrà mai intessere intese, ora. Interpreta il suo compito di opposizione mettendo i bastoni tra le ruote a tutto quello che fa la maggioranza. E non è che Berlusconi può governare da solo. Anche adesso, la situazione, in Parlamento è difficile, tutto un po’ frantumato, da ogni parte. La cosa migliore, per il Paese, è che la conflittualità venga meno. Solo così si può risolvere i problemi, gravi, e affrontare l’emergenza.
Lei, nello stesso intervento, ha anche detto che Berlusconi dovrebbe anche andare a Napoli..
Sì. Si deve presentare, in qualità di testimone. Però, e qui fa bene, richiedendo la presenza del suo avvocato difensore. Il tutto perché i magistrati vogliono capire per quali motivi sono stati dati quei soldi [a Lavitola per Tarantini, ndr] se c’è stato reato. Ed è giusto che si presenti. L’importante, però, è che ci sia una figura di garanzia, come il suo avvocato, o il Procuratore Generale della Cassazione. Nel dibattimento potrebbe dare risposte che possono danneggiare il Presidente del Consiglio.
Ma insomma, questa indagine di Napoli non è un trappolone?
Non lo so. Non posso dirlo.
E le centomila intercettazioni?
Quella è un’altra indagine, e riguarda le accuse relative alla prostituzione.
Certo. Ma non è che Berlusconi, a conti fatti, se le vada un po’ a cercare?
Io non do giudizi sul Presidente.
Sì, però..
Diciamo che prima pensavamo che passare qualche serata piacevole anche con la compagnia di ragazze non costituisse nulla di penale. Ora, a quanto pare, abbiamo scoperto può avere qualche risvolto penale.
Sì, ma c’è anche problema di libertà del Presidente, che subisce ricatti da parte delle ragazze.
Quello è un problema che riguarda le ragazze, non Berlusconi. E poi, mi scusi, uno non può pensare che, quando va a letto con una ragazza, questa poi lo possa ricattare. Insomma.
Quindi c’è accanimento, da parte dei magistrati?
Be’, faccia un po’ lei i conti. Tra processi, avvisi di garanzia, indagini, intercettazioni, si può dire tranquillamente che Berlusconi sia l’uomo più processato d’Italia. Poi uno può dire che, anche lui, qualcosa per farsi indagare la faccia anche, ma ciò non toglie che ci sia accanimento.
Un’ultima domanda: chi verrà dopo Silvio?
Intende alla fine della legislatura? Perché, c’è qualcuno? A parte persone che non sono in politica, ma sono tecnici, come Monti, o Amato (che ha lasciato la politica), io non vedo nessuno che possa venire a occupare il posto di Berlusconi, e guidare il Paese.