Lo chiamano “l’11 di settembre della finanza” ma forse solo per via di una prossimità temporale. Il 15 settembre di tre anni fa falliva infatti la banca d’affari americana Lehman Brothers, lasciando un buco superiore a 600 miliardi di dollari. Ponendo la parola fine alla crescita della finanza strutturata e all’ultimo lustro di sviluppo a Wall Street dopo lo scoppio della bolla dot.com dei primi anni duemila.
Dopo tre anni di distanza e 3mila miliardi di dollari spesi dalla Federal Reserve americana e dal Governo Usa per acquistare prima titoli legati a mutui subprime e titoli di Stato poi, l’economia occidentale è passata dalla crisi del settore privato a quella degli Stati sovrani indebitati. Quest’estate, per un pelo, il Congresso Usa ha approvato l’innalzamento del tetto al debito federale, mentre l’Europa brancola nel buio dopo il fallimento della Grecia sui mercati.
A Washington, un mese dopo il famoso 15 settembre 2008, il candidato democratico alla Casa Bianca, Barack Obama, passava in definitivo vantaggio nei sondaggi Gallup sul rivale repubblicano John McCain. Oggi, stando a un’indagine condotta dal Washington Post con l’emittente Abc, il 60% degli americani ritiene che l’inquilino della Casa Bianca abbia sbagliato la strategia per fare fronte alla crisi economica.
Così come ancora oggi, le banche d’affari di tutto il mondo tagliano i posti di lavoro, 50mila nel solo mese d’agosto, per fare fronte a utili dimezzati. E proprio a proposito di lavoro, la macchina manifatturiera statunitense deve ancora rimettersi a pieno regime. Ad agosto, gli Usa non hanno creato alcun nuovo posto di lavoro, e con un tasso di inoccupati al 9,1%, Obama ha lanciato un nuovo piano di stimoli da 447 miliardi di dollari.
Tre anni fa, in Italia, il Ftse Mib, principale listino della piazza milanese, valeva quasi il doppio rispetto ad oggi, colpito da massiccie ondate di vendite per via di una crisi di credibilità. Per la maggior parte degli economisti, nel 2012 l’economia rallenterà ulteriormente, sfiorando la recessione. A tre anni di distanza, le ragioni della caduta di Lehman non sono ancora state risolte e noi italiani ci siamo adesso dentro fino al collo.