«140 caratteri non ci bastano per insultare i radicali»

«140 caratteri non ci bastano per insultare i radicali»

«Forse aggiungerò l’applicazione Twitlonger, perché 140 caratteri non possono contenere tutti gli insulti che i radicali meritano». La rete si scatena contro il Partito radicale italiano, reo secondo il popolo del web di aver permesso alla maggioranza di raggiungere il numero legale e far incassare così l’ennesima fiducia al governo Berlusconi. I Radicali vengono attaccati da ogni dove, specie su Twitter e Facebook, dove su tutti si diffonde il commento che avrebbe riservato loro Rosy Bindi: «Che stronzi».

«Oggi a quanto stanno i Radicali al chilo?» è l’accusa di lucabecattini. Il sospetto che il partito di Pannella si sia venduto al miglior offerente striscia inesorabile e corre a demolire tutti i loro cavalli di battaglia: «Ma i Radicali non erano contro l’accanimento terapeutico?» scrive treisakra. Seguono decine di commenti “salutisti”: «i Radicali liberi tendono a danneggiare particolarmente tre componenti: i lipidi, le proteine e le palle», scherza negroski.

La delusione è particolarmente cocente perché all’inizio delle votazioni sembrava che anche i Radicali volessero disertare l’aula come tutto il resto dell’opposizione. Ma quando si diffonde la notizia che hanno deciso di partecipare al voto, gli internauti colpiscono senza pietà. L’annuncio postato sulla pagina Facebook dei Radicali precisa che il partito ha votato contro la fiducia. Ma riceve ugualmente più di 200 commenti in pochi secondi. E non sono complimenti: «Vergognatevi, oggi avete perso un gran numero di sostenitori ve lo posso assicurare! Mi tolgo ufficialmente dalla pagina! E addio popolo radicale», promette un ex sostenitore. Le minacce di abbandonare il partito non si contano e raggiungono i toni della minaccia: «Non avrete mai più un mio voto! La gente oramai vi ha sgamato, siete dei “ladri venduti”!» si legge. E quando gli amministratori del sito invitano a essere prudenti con la conta dei voti, viene loro rinfacciato: «La matematica usatela per contare i 30 denari, venduti».

A pochi minuti dalla fine delle votazioni su Twitter la pioggia di insulti è fittissima. Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ex Radicale, diventa l’emblema di un partito di voltagabbana: «A questo punto direi che Capezzone può riprendere il suo posto nei Radicali» attacca rob_eu. «Capezzone docet», è il lapidario commento di runtthevoo.

In tanti “ringraziano” Veltroni per aver portato con sé in Parlamento i Radicali: «Grazie Uòlter per i Radicali che ci hai dato» scrive steci86. «Sbaglio o i radicali sono un altro regalo di Veltroni? non bastava già Calearo?» continua 3mendie20. C’e anche chi si diverte a crea neologismi: i Radicali diventano così «Radicani» e al posto del solito «Vaffa» grillino, compre un secco «andate a fare in Veltroni».

E adesso, si chiedono in molti, che fare con il partito di Pannella e compagni? «Becchiamoci altre “radicali” settimane di paralisi nazionale», conclude oronzorubino. «Abbiamo grandi peccati da espiare».

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