Care donne del Pd, perché condannare uno sguardo?

Care donne del Pd, perché condannare uno sguardo?

La prima domanda che una donna si fa è: ma che tipo gli piace? La risposta ormai è ovvia: Berlusconi, quando si tratta di belle donne, non fa differenza tra bionde e brune, tra prosperose e segaligne, perché dalla lista di sue (im)probabili fidanzate, amanti, accompagnatrici e mogli (ne ha comunque sempre avute due) non ci si raccapezza più: tracciare il profilo della sua donna ideale è pressoché impossibile. Berlusconi è come un bambino in una pasticceria: inutile chiedersi se preferisce i funghetti al cioccolato, le veneziane (paste, si intende..), o i krapfen…Ecco, senza mancare di rispetto alla Danimarca e al suo premier, ieri a Bruxelles Helle Thorning-Schmidt deve essergli parsa come un bel bon bon, più treccina alla crema che bombolone, viste le curve poco generose della signora. Chi gli vuol bene, al premier, deve aver tirato un sospiro di sollievo. Ce lo vediamo già il povero Bonaiuti rallegrarsi per il sorriso ritrovato del suo capo-branco (anche questo termine è scritto nel senso buono del sentimento che un cavallo ha per il suo “Cavaliere”), che peraltro era forse stato causato più dal sorriso-stretta di mano della signora Angela (Merkel) che dal fondoschiena di Helle (Thorning- Schmidt).

Chi gli vuol male, poteva liquidare l’episodio (durato peraltro qualche secondo e che poteva anche nascondere un improvviso interesse di Berlusconi per la marca di scarpe di Helle, visto che lo sguardo è sceso sino a terra, o l’apprezzamento per un perfetto tailleur giacca gonna, spezzato, molto chic), con un’alzata di occhi al cielo.

Invece il fatto che Roberta Agostini, portavoce della Conferenza delle donne del Pd, abbia tuonato contro l’ennesima brutta figura del premier fatta fare all’Italia, significa che ancora le donne di sinistra son rimaste ancorate al vecchio slogan che il privato è pubblico. Ma il vero nodo della questione è un altro. Da sempre le donne amano le Binoche, le Ardant, insomma il genere femmina sofisticata che sta bene anche con un saio. Eleganza prima che curve, sorriso prima che ammiccamento, ballerina e non tacco, pantalone largo, anziché gonna stretta. E non si capacitano invece che gli uomini non la pensino così. Non tutti. Montezemolo ne è un esempio. Dopo anni di svagatezze con la Fenech, ha poi sposato la classica biondina, ottima famiglia, perle e golfino cachemire d’ordinanza. Berlusconi invece è il prototipo, a un qualsiasi psicologo basterebbe un manuale base, dell’uomo italico, quello che in barba a tutte le diete e follie delle donne, continua ad apprezzare un sedere che sia tale e, perché no, la cellulite nemmeno la vede…

C’è poi una regola fondamentale, Giulio Andreotti ne è un alfiere, che vale nella vita come in politica: sottolineare qualcosa è come dare due volte la notizia. L’indifferenza, l’“abbiamo altro cui pensare” sarebbe andato benissimo per liquidare la faccenda. E allora c’è da chiedersi se Agostini parlasse come politica o come donna. Sicuramente come donna che avrebbe apprezzato un commento sul taglio di capelli di Helle (biondi, perfetti, con taglio a carré lungo very chic), piuttosto che una scivolata d’occhio sul posteriore. Una cosa è certa: non possiamo credere che abbia dichiarato ciò che ha dichiarato, come responsabile della Comunicazione del Pd. Perché anche un neofita di questo mestiere, senza scomodare il divo Giulio, conosce le regole base della comunicazione: se si vuol cancellare un fatto ci vuole il silenzio dell’indifferenza e non la sua ripetizione.  

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