Roma, il “buco di bilancio” è un fotoromanzo a puntate

Roma, il “buco di bilancio” è un fotoromanzo a puntate

Colpo di scena in vista: l’appuntamento è per domani con Romanzo Commissariale, ovvero “La losca storia del debito di Roma”. Protagonista Giulio Tremonti. E pare che “ne vedremo delle belle”.

Romanzo Commissariale, sì. Niente Commissario Scialoja, però. Niente Libanese, niente Dandi, non c’è neanche il Freddo. No. Romanzo Commissariale è un’altra storia: quella della voragine del debito di Roma. Protagonista Gianni Alemanno, featuring Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti e molti altri. È così che gli anni ‘80 del fotoromanzo sbarcano in Rete e si fondono con la contemporaneità dei blog. Un’idea nata, cresciuta e pasciuta in quel del Partito radicale romano e realizzata grazie alla collaborazione del blogger Alessandro Capriccioli. Quello di Metilparaben, per intenderci.

Un blog nato ieri per narrare con un fotoromanzo a puntate lo stato disastroso dei conti della Capitale. Un racconto a puntate: nella prima, la vittoria di Gianni Alemanno nel 2008 al Comune di Roma. In quella di oggi, la seconda, il neoeletto sindaco dell’Urbe chiama al telefono il premier. “Abbiamo un problema”, dice Gianni. “Roba di patonza?”, chiede Silvio. “Ma quale patonza, magari… Qua semo pieni de debbiti”.

La genesi. «Ci siamo chiesti in quale modo dare informazioni non solo ai romani, ma a tutti gli italiani, su questa storia stupefacente di cui si parla sulla stampa – se se ne parla – solo in maniera frammentaria», spiega Riccardo Magi, segretario dei Radicali romani e “mente” del progetto. La battaglia va avanti da almeno un anno, racconta. Anche in sede parlamentare, con tanto di interpellanza, nell’aprile 2010, di Emma Bonino al Senato, tuttora rimasta senza risposta. L’idea del blog, invece, ha preso forma da una settimana. «È nata discutendo di questa incredibile storia del debito di Roma con Capriccioli. Una storia fatta di episodi sempre più assurdi. Gliela raccontavo, e Alessandro commentava: ha dell’incredibile, come un fotoromanzo».

Ecco la lampadina, la scelta del fotoromanzo come forma di racconto: tra il registro stilistico e il significato politico. «Perché la politica – non solo quella capitolina, ma anche quella nazionale – è ormai una politica da fotoromanzo», dice amaro Magi. Fotoromanzo dal quale «neppure l’opposizione in Campidoglio è riuscita a tirarsi fuori».

L’inizio della saga vede l’arrivo di Gianni Alemanno in Campidoglio nel 2008. Raccontata attraverso le foto della festa, ivi naturalmente inclusa quella dei saluti romani che fece tanto scalpore. E andrà avanti, un work in progress fino ad oggi. Il punto, dicono gli autori, è che nessuno sa la verità della storia del debito di Roma. Non solo: nessuno ne parla. «La gestione commissariale del debito, da tre anni a questa parte, ha prodotto effetti disastrosi», spiega il segretario dei Radicali romani.

Il debito di Roma è il prodotto di una malagestione che «risale probabilmente già agli anni ’80», dice Magi. Ora è «gestito dall’amministrazione di Alemanno e nessuno sa come». Ai tempi dell’elezione, Alemanno ha immediatamente denunciato la “voragine” trovata. «Peccato che nessuno possa sapere esattamente l’entità del buco». All’epoca si parlò di 7-8 miliardi di debito. Ma l’ipotesi del dissesto è stata scartata, «sono state avviate procedure straordinarie ed è stato fatto un commissariamento in deroga al Tuel, il Testo unico degli enti locali». «All’epoca – prosegue – si disse che il dissesto non sarebbe stato dichiarato per evitare la necessità di introdurre nuove tasse». Che invece non mancano. Come quella di soggiorno, ad esempio. O come i 500 milioni l’anno fino al 2048 che «i romani potrebbero dover pagare per saldare i debiti del Campidoglio» come ipotizzato nel 2008. Soldi messi inizialmente dal governo in attesa di Roma Capitale. Ma poi nei tre anni ridotti, con Giulio Tremonti che ha chiuso i cordoni della borsa.

Gianni Alemanno ha ricoperto l’incarico di commissario fino al 2010. A lui è subentrato per alcuni mesi Domenico Oriani, magistrato della Corte dei Conti. L’attuale commissario è invece Massimo Varazzani. «Uomo vicino a Tremonti, proviene dal mondo bancario, da S. Paolo», dice Magi. È anche, contemporaneamente, amministratore delegato di Fintecna, vicepresidente dell’Enav e consigliere d’amministrazione della Sogei.

Nella puntata di domani il protagonista è il ministro dell’Economia. «Già. Tremonti è che è uno degli autori di tutta la macchinazione, della deroga giuridica dietro a tutta questa vicenda». I radicali, comunque, attendono reazioni ufficiali al foto-blog, «che naturalmente inseriremo». Così come verrà pubblicata man mano tutta la documentazione sul debito dell’Urbe «di cui siamo in possesso». Anche perché Roma è una delle poche capitali europee «sul cui sito non è possibile consultare i bilanci del Comune».  

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