Scajola otterrà due poltrone per il partito, Pisanu è solo

Scajola otterrà due poltrone per il partito, Pisanu è solo

È stato convincente il breve discorso scritto da Giuliano Ferrara per l’intervento di questa mattina alla Camera di Silvio Berlusconi? Le parole contano fino ad un certo punto. I parlamentari scajoliani, infatti, domani non «tradiranno» e confermeranno la fiducia al governo. Dunque «Silvio» aveva intuito bene, quello del «suo Claudio» era solo un richiamo, davvero una «chiacchierata fra vecchi amici», come l’aveva definita lo stesso ex ministro all’uscita del primo incontro di circa tre ore con il presidente del Consiglio, Gianni Letta (particolarmente disponibile a ragionare con il “dissidente” Scajola) e Fedele Confalonieri ma non – come erroneamente riportato dalle agenzie di stampa e dalla gran parte dei quotidiani – con Angelino Alfano.

Indubbiamente il clima che si respira nell’ambito del centrodestra, in particolare nelle sedi dei partiti e nel Transatlantico di Montecitorio, è di assedio. Ed è chiaro che l’opposizione, cogliendo questo momento di fragilità della maggioranza, ha deciso di disertare il discorso del Capo del governo e, forse, persino il voto. La scelta “aventiniana”, ricorda a Linkiesta un parlamentare Pd, «ha un solo precedente, quello attuato dai deputati delle forze democratiche contro Mussolini». Ma allora c’era letteralmente scappato il morto, Giacomo Matteotti.

Dunque quello di martedì è stato davvero un «incidente di percorso» e gli scajoliani non intendono staccare la spina al governo. Pesano, in verità, le parole del luogotenente dell’ex ministro, il deputato campano Paolo Russo che ha quantificato in una trentina gli uomini che a Montecitorio risponderebbero ad un ordine del politico ligure. La verità è che Scajola ha voluto lanciare un segnale interno al Pdl, raccogliendo il malcontento e proponendo una risposta politica alla crisi. «Non una richiesta di poltrone», come sottolinea un parlamentare vicino all’ex numero uno di Forza Italia.

Da palazzo Grazioli le rassicurazioni non sono mancate, la scossa arriverà. Già, ma quando? Scajola stesso trattiene a fatica molti deputati inquieti e insoddisfatti e c’è molta attesa non tanto per il voto di fiducia di venerdì o per il discorso del premier, quanto per il «dopo». Sarà allora che molti nodi dovranno giungere al pettine. Intanto al coordinamento nazionale del Pdl si preparano a scalare le posizioni altri scajoliani, per alleggerire il clima in vista di futuri appuntamenti parlamentari: Paolo Russo è in predicato di diventare il nuovo coordinatore regionale in Campania e Salvatore Cicu in Sardegna.

Scajola dichiara di non aver chiesto poltrone al premier ma solo svolte nella linea politica e cambiamenti sia nel Pdl che nel governo. Ma, si sa, tra il dire e il fare… L’obiettivo di fondo, indipendentemente dai risultati, è raccogliere il malcontento sempre più forte nei gruppi parlamentari e tra i maggiorenti del partito sul territorio. E Pisanu? Sembra a quanto pare che sia rimasto solo, ma l’intenzione di Berlusconi – emersa negli ultimi giorni – è comunque quella di «recuperarlo». 

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