Anche i magistrati votano, e nella mailing list dell’Anm sono scintille

Anche i magistrati votano, e nella mailing list dell’Anm sono scintille

«Caro xxxx, non capisco né il richiamo alle questioni di “bottega” né il riferimento all’ipocrisia che non ti piace. L’ANM in rappresentanza di TUTTI i colleghi ha organizzato un ricorso collettivo sulla manovra economica. Un gruppo (Magistratura Indipendente) ha scelto di organizzare ricorsi distinti da quelli della ANM. Una scelta legittima che però io non ho condiviso, perché, appunto come dici tu, fa diventare battaglia di UNA PARTE quella che è una battaglia di TUTTI.

«Mi sembrava giusto dunque rimarcare che il ricorso accolto era quello della ANM e non quello di una parte della Anm, in quanto dal messaggio di Aldo (Morgigni, il magistrato dell’inchiesta Fastweb, ndr) non era chiaro. Quanto alla questione economica ti assicuro che il nostro impegno in queste ore per cercare di capire cosa prevede la manovra e per cercare di evitare ulteriori interventi sui nostri stipendi è massimo. Come ho detto altre volte suggerimenti, stimoli e critiche sono non solo graditi, ma anche richiesti. Ma la demagogia propagandistica di chi si presenta come “anti-tutto” la sopporto meno dell’ipocrisia. Saluti, Giuseppe Cascini».

Questa mail “intercettata” da Linkiesta, rimbalzata nelle mailing list dei magistrati, è il sintomo di un certo malessere della base e di una altrettanto certa insofferenza della dirigenza dell’associazione magistrati. Le elezioni per il rinnovo dei vertici del sindacato unico delle toghe non sono state ancora ufficialmente fissate, ma dovrebbero comunque tenersi nel primo quadrimestre del 2012. Inutile sottolineare che sono tutti un po’ in fermento e la replica stizzita di Cascini ad una mail pepata di un collega (indipendente e noto per le sue prese di posizione “eretiche”) ne è la conferma.

Non essendo mai decollata la temuta riforma della giustizia del governo Berlusconi, le elezioni interne all’Anm si giocheranno sul tema assai concreto dei soldi in tasca. Un paio di finanziarie fa, infatti, il governo ha “limato” i compensi ai magistrati, che non soltanto sono andati su tutte le furie ma hanno anche ben pensato di ricorrere alla giustizia amministrativa per annullare la decisione dei tagli agli stipendi. La prima a muoversi è stata la corrente più attenta alle condizioni di lavoro dei togati, Magistratura indipendente, che ha organizzato un vero e proprio ufficio legale di assistenza sulle questioni economiche, affidate per l’appunto al gip del “caso Scaglia”, Aldo Morgigni, per pochi voti rimasto fuori dal Consiglio superiore della magistratura.

Poi ha seguito l’associazione magistrati con un proprio avvocato e propri assistiti e le toghe ora attendono risposte dai giudici amministrativi. Tra le questioni in campo non ci sono solo le retribuzioni, bensì anche le condizioni di lavoro dei giovani magistrati. Ad essere partiti non sono soltanto i ricorsi, ma anche la corsa per il successore di Luca Palamara.