Trenino e spumante in frigo, la rete aspetta l’addio di Silvio così

Trenino e spumante in frigo, la rete aspetta l’addio di Silvio così

«Siete su Scherzi a Parte». Il balletto delle dimissioni di Berlusconi si conclude così, con un tweet-sberleffo di Mary. E pensare che sulla rete, anche questa volta, ci hanno creduto davvero. L’hashtag era liberatoria: #aeiouy. Il refrain del trenino di ogni Capodanno che si rispetti: Brigitte Bardot-Bardot, Brigitte Beijou-Beijou. Disco Samba, insomma. Tutti a salutare il nuovo che avanza, o il vecchio che se ne va. Spumanti in frigo pronti a saltare. Perché se Silvio va, la gente è pronta a scendere in piazza. A festeggiare.

Tutto è cominciato stamattina. Grazie all’addio di Gabriella Carlucci al Pdl per entrare nell’Udc. E, manco a dirlo, #Udc diventa un’hashtag di twitter, insieme a #vivalafuga: trend che in pochi minuti arrivano al primo posto. Il fuggi fuggi dalla maggioranza nel porto accogliente dei nuovi democristiani scatena giudizi sferzanti. «L’Udc somiglia sempre di più a una vasca di raccolta del percolato del Pdl. Un partito da votare, sì sì», twitta Claudio M. E l’Udc diventa l’ «Unione Deputati Camaleonti», secondo Mauro Rubino. O meglio , spiega F.Rosati, l’»Unione dei Cambiapartito». Ma no: è «Uscire dalla Crisi», spiega FrCant. Anche se «tutti questi del PdL che lumano l’Udc mi danno il voltastomaco», spiega Maria F. Che sia uno scontro telematico di due fazioni politiche?

Tra i personaggi che passano all’Udc, la rete elenca Eto’o e Galeazzo Ciano. Ma anche Vladimir Putin, il Dalai Lama, Mara Carfagna, Luca D’Alessandro (appena eletto parlamentare PdL) e lo stesso Silvio Berlusconi. Segni di un governo che perde i pezzi. Forse no. È l’Udc che è un partito attraente: «Ma è vero che se passi all’Udc ti regalano un iPhone?», chiede Francesco. I vantaggi, del resto, sono tanti: «Passa a Udc e mantieni la tua tariffa senza costi aggiuntivi». La morale? La canta Mario M. «When I find myself in times of troubles, mother Mary comes to me, speaking words of wisdom: U.d.c.»

Ma la vera notizia sono le dimissioni di Silvio Berlusconi. E mentre le parole di Giuliano Ferrara campeggiano su siti e blog («è questione di ore, forse di minuti») #aeiouy era già al secondo posto nella classifica dei trend di tutto il mondo. «Finalmente, non vedo l’ora di questa mezzanotte», si rallegra F. F. «È proprio vero che non ci sono più le stagioni. Quest’anno l’8 settembre è arrivato il 7 novembre», ragiona Pietro F. Insomma, il clima è «Tutti pronti». Nasce anche l’hashtag #dimissioni. Sembra fatta. Champagne solo da agitare e poi aprire. E invece.

E invece «il Tappo resiste», spiega Simona C. «Ma che colla usa Berlusconi?» si chiede Silky, linkando la pagina facebook del premier, che smentisce le sue dimissioni, sommerso da una valanga di insulti nei commenti, ma anche di messaggi di sostegno. «Presidente, non lasciarci con Fini, Bersani o Di Pietro. L’Italia con loro è destinata al crollo totale», scrive Sivia B., mentre Rosalino B. si permette di suggerire strategie politiche per un ritorno in gloria di colui che considera «il più grande statista». Intanto, nel pomeriggio, Franco Bechis diffonde la sua telefonata con un esponente del PdL (qualcuno dice Crosetto), che predice le dimissioni del premier. Ma domani, quando sarà tornato da Milano. Festa rinviata, ma chi può giurarlo? Nel dubbio è già nato l’hashtag #questononschioda.

Non manca, in queste ore, chi fa notare l’oscillare delle Borse, in netto rialzo alla notizia delle dimissioni, che subito dopo la smentita, crollano. Tanto che, con «un annuncio di dimissioni al mese, diventiamo una potenza in borsa» scherza Mick22. Ma c’è chi sospetta: «A che gioco stanno giocando? Com’è che solo le aziende di Silvio vanno bene?». Lo fa Simona Fd., paventando un complotto, o almeno una strategia per fare soldi (gli ultimi?) con la politica. O forse la spiegazione, secondo Darwin C., è molto più semplice: «e se fosse solo una trovata pubblicitaria per il suo ultimo album?». Ricordando le recenttissime, ancora non uscite, avventure musicali del premier insieme a Mariano Apicella.

Intanto la tensione si allenta e la giornata volge al termine, senza nulla di fatto. Un grande bluff? Ci sono i delusi. Uno di questi è de la Palisse, che scrive: «Ed ecco iniziare un’altra settimana durante la quale le tue legittime, disperate, aspettative saranno ancora una volta deluse». Altri invece, rinviano a domani, che forse sarà «un giorno epico: Berlusconi e Mihajlovic insieme», dice Igon86, riferendosi alla crisi di risultati dell’allenatore della Fiorentina. In ogni caso, a prevalere su tutto sembra il rammarico per un’occasione persa. Come dice MrChiodi, «Peccato. Si stava prospettando una serata con i ristoranti pieni».  E, aggiungiamo noi, un sacco di trenini. Zazuera.

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