Clicca qui per leggere l’infografica completa su Yahoo!
Il 27 del mese è il giorno in cui, solitamente, si riceve la busta paga. A fare la differenza, in peggio, sarà lo sblocco delle addizionali comunali e regionali.
Irpef regionale
L’aumento del prelievo dell’Irpef regionale sarà dello 0,33%, con un prelievo che varierà secondo il Caf della Cisl, in media, dai 51 euro in un anno per un salario da 1.200 euro mese ai 137 per uno stipendio da 3.200 euro per l’Irpef Regionale. Pagheranno invece 73 euro i contribuenti con 1.700 euro di stipendio e 94 euro quelli che con una busta paga mensile di 2.200 euro. Ciascuna regione ha diverse aliquote che corrisponderanno a diversi esborsi sulla busta paga.
Irpef comunale
L’aumento si verificherà solo se i comuni hanno già deliberato in materia, al massimo l’addizionale comunale potrà arrivare allo 0,8 per cento. Sono pochi però i comuni che hanno già deliberato.
Cos’è l’Irpef
E’ l’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche. E’ la principale imposta diretta del nostro sistema tributario. L’Irpef è personale e progressiva: personale, perché colpisce (con numerose eccezioni) tutti i redditi prodotti dalle persone fisiche; progressiva, perché grava sul reddito complessivo mediante l’applicazione di aliquote crescenti per scaglioni di reddito. Presupposto dell’imposta è il possesso di redditi di qualunque natura; soggetti passivi sono tutte le persone fisiche cittadini italiani (o meno) residenti e non residenti nel territorio dello Stato. In particolare, per i residenti colpisce tutti i redditi ovunque prodotti; per i non residenti colpisce soltanto i redditi prodotti in Italia. (Caf-Cisl)
Chi è esentato
Chi non paga l’Irpef non dovrà pagare neanche le nuove addizionali (dai lavoratori sotto gli 8mila 30 euro, ai pensionati sotto i 75 anni con una pensione entro i 7 mila 785 euro oppure oltre i 75 anni con un trattamento fino a 7mila 785 euro).
I prossimi aumenti
A Giugno scatterà l’Imu, la nuova imposta muncipale sugli immobiliare. La prima scadenza sarà il 20 giugno. Ad ottobre invece, salvo correzioni, dovrebbe esserci l’innalzamento automatico dell’Iva dal 21% al 23 per cento.