Troppo Twitter fa male alla salute, lo ha detto Biz Stone. E chi mai è Biz Stone? Semplice: il co-fondatore di Twitter. Può sembrare strano, ma è così. In un incontro a Montréal, il direttore creativo del sito di micro-blogging più famoso del mondo ha invitato, a sorpresa, i suoi 500 milioni di iscritti a usare il sito con responsabilità. Non solo: ha dato anche le istruzioni per un utilizzo ideale: «mi piacerebbe che si entrasse sul sito per cercare qualcosa e poi ne uscisse perché la si è trovata». Oppure, in subordine, «se ne uscisse dopo aver trovato qualcosa di interessante». Insomma: twitta con misura. E soprattutto, con stile.
«Ci fa piacere se venite a trovarci spesso», ammette poi. Ma è troppo tardi: l’avvertimento è stato lanciato. Twitter si può usare in mille modi, ma a parte il suo, sono tutti sbagliati. Come si permette? È chiaro: la sua è una commossa notazione da purista, da padre che vede la sua creatura che cresce e che finisce nelle mani sbagliate. Possiamo capirlo. Ma Twitter è Twitter, e ognuno twitta come gli pare.
Al massimo, se proprio voleva, Stone avrebbe potuto dare alcuni suggerimenti pratici, senza mirare a questioni di stile. Meglio non twittare mentre mangi in compagnia, ad esempio. Questione di bon ton. Oppure, non twittare mentre stai guidando, e la spiegazione sembra autoevidente. Oppure ancora, non twittare quando hai bevuto. E questo lo spiega la vignetta.
Per altre vignette sulla Twitter-mania, si veda qui.