Arriva Ipremier: il parlamento di Facebook può farti diventare ministro

Arriva Ipremier: il parlamento di Facebook può farti diventare ministro

A che servono i social network? A informarsi, ovvio, ma anche a conoscersi, a impicciarsi e a litigare. Già, perché online ci si può esprimere più facilmente e mostrarsi in disaccordo con il proprio interlocutore. Così in rete fioriscono discussioni e battibecchi, spesso con l’obiettivo esplicito di sfogarsi e di stare insieme.

Tutta questa energia profusa, che rischia di risolversi semplicemente in un sacco di tempo che se ne va, può essere sfruttata? É la domanda che si sono rivolti tre giovani imprenditori romani, Alberto De Marinis, Marco Fiocchi e Andrea Manasse, che li ha condotti a inventare «Ipremier», la prima applicazione per Facebook che consente di giocare alla politica.

«Ero stufo di ascoltare i comizi degli amici» racconta Marco Fiocchi, filosofo e blogger «Tutti proponevano la loro manovra “Salva Italia”… “Taglierei qui, eliminerei là, accorperei questo, privatizzerei quest’altro…”. Allora ho pensato: “Perché non farlo sul serio?” Abbiamo il mezzo (internet), abbiamo i canali (social network). Facciamolo diventare un gioco, uno strumento per tutti”».
In un’epoca di sfiducia nelle istituzioni e nei partiti è interessante che si investa sulla politica; ciò dimostra che il fascino della militanza, dell’impegno e anche del potere resiste nonostante tutte le statistiche stimino l’astensionismo intorno al 40%.
«E’ semplice» spiega Alberto de Marinis, ingegnere «Basta avere un account Facebook (per cominciare). Puoi scegliere i ministri tra i tuoi amici, valutare quali settori siano meritevoli di un apposito dicastero, trasformare maggioranze parlamentari. E presentare leggi che il Parlamento di Facebook potrà approvare o respingere».

«Ipremier» è un esperimento, ed è difficile prevederne il futuro; non è detto che non venga adottato nelle scuole per l’educazione civica, come un’opportunità per insegnare ai giovanissimi quanto sia emozionante cercare consensi o scrivere una buona legge. E si può considerare questa applicazione come un desiderio di democrazia diretta ai tempi di internet.
«Le potenzialità di “Ipremier” sono illimitate» conclude Andrea Manasse, avvocato e criminologo «Il progetto è ancora agli inizi: i presidenti affronteranno imprevisti e crisi, e vedremo se saranno all’altezza. I giocatori potranno esprimere le loro idee, e formulare finalmente un pensiero politico che sia più di un semplice sfogo da bar».

Con un rischio, certo: che tutti pensino di saperla più lunga degli altri. Come recita un vecchio adagio israeliano, che prende bonariamente in giro i tassisti: «Peccato che tutti quelli che sanno come fare la pace in Medioriente siano impegnati a guidare un taxi!».
“Ipremier” sarà presentato in anteprima questa sera a Roma alle ore 19, presso lo Spazio informale di via dei Cerchi 45. Da questo momento l’applicazione è scaricabile online dal link: www.ipremier.it.

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