Deiulemar, il colosso delle navi che rischia di affondare

Deiulemar, il colosso delle navi che rischia di affondare

 Il crack dei re delle navi che spaventa 13mila risparmiatori
La Deiulemar è un impero dello shipping, che gestisce oltre 60 navi e fatturati da centinaia di milioni di euro. Ma emerge che la società ha emesso titoli per centinaia di milioni di euro fuori da qualsiasi controllo, mentre in parallelo faceva certificare i bilanci da Kpmg e emetteva obbligazioni regolari. Ora si cerca un equilibrio fra esigenze dei risparmiatori e il mantenimento dell’attività imprenditoriale e intanto la compagnia ha chiuso i propri uffici per l’assedio degli obbligazionisti.

Deiulemar finisce in Procura, 13mila risparmiatori col fiato sospeso
La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’indagine sul crac Deiulemar. Contro ignoti, per ora, e tra mille cautele. La storia è quella di una grande compagnia dello shipping, assediata da 13 mila risparmiatori che hanno scoperto che i titoli di cui erano in possesso erano stati emessi in modo non regolare e senza copertura. L’esito della vicenda è molto incerto. A rischiare di più, in caso di fallimento o di un procedimento penale troppo lungo, sono i risparmiatori gabbati.

Deiulemar: “Pronti a pagare gli obbligazionisti”. I soldi bastano?
Deiulemar, la società re dello shipping, che ha emesso titoli per centinaia di milioni di euro fuori da qualsiasi controllo, mentre in parallelo faceva certificare i bilanci da Kpmg e emetteva obbligazioni regolari, è alla ricerca di una soluzione con obbligazionisti della società, circa 13mila. Soluzione che sembra ora arrivare con la prima generazione di proprietari della società che si dice pronta a mettere mano al portafoglio chiedendo una mano anche ai figli che partecipano alla gestione del gruppo. I legali degli obbligazionisti apprezzano il gesto ma hanno delle perplessità perché non sono convinti che le risorse messe in campo siano sufficienti.

Deiulemar, scoppia la protesta, obbligazionisti in piazza
Dopo attese, riunioni, convocazioni e piani la protesta per il crac Deiulemar esplode in piazza. I sottoscrittori di obbligazioni della compagnia di navigazione, titoli che giorno dopo giorno assomigliano sempre più a carta straccia, causa un buco finanziario da 550 milioni di euro, oggi hanno sfilato per le strade di Torre del Greco. Entro la fine del mese verrà elaborata una nuova proposta per gli investitori. Intanto la vicenda sta diventando sempre più politica: nei giorni scorsi è approdata sul tavolo dell’assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi che ha convocato i rappresentanti della società.

I bond Deiulemar diventano un problema per Bankitalia
Cresce la tensione intorno al caso Deiulemar. Secondo l’amministratore della società Roberto Maviglia i debiti effettivi sarebbero oltre 800 milioni di euro, mentre gli obbligazionisti chiedono un nuovo piano di ristrutturazione che comprenda anche la Deiulemar Shipping, proprietaria della flotta di 15 navi dell’armatore napoletano. Una delle quali, la Michele Iuliano, è ancora bloccata a Marsiglia da un non meglio precisato creditore. Intanto sembra che anche Bankitalia, dopo Consob e la Procura di Napoli, voglia fare luce sui bond fasulli della società.

Pubblichiamo uno spezzone della puntata di Piazza Pulita, su La7, del 15 marzo che racconta la vicenda del crack Deiulemar.
 

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