Di domenica si recuperano visioni e letture lasciate indietro. Così abbiamo guardato questa intervista di Luisella Costamagna a Mara Carfagna. Se ve la siete persa, potete riguardarla qui. Il malanimo e i pregiudizi dell’intervistatrice nei confronti dell’intervistata sono abbastanza evidenti. La Carfagna è colpevolizzata perfino per aver letto e apprezzato le parole dette dalla Costamagna in altre occasioni. L’apice è alla fine quando, benchè la Carfagna prenda le distanze e critichi “l’editto bulgaro di Berlusconi” sulla Rai, all’ex ministra è chiesto – con piglio incalzante… – dica “qualcosa di negativo su Berlusconi”.
A molti tra i suoi avversari, dunque, un Berlusconi protagonista e padrone continua a mancare. A noi no. Non ci manca lui, e non ci mancherà – quando finalmente ce ne libereremo – l’ossessione che obbliga tutti a parlare di lui sempre e comunque. Annotiamo, infine, un punto di genere: le allusioni e le battute sui “calendari sexy” di Mara Carfagna ce le saremmo proprio risparmiate. Sarebbe stato bello incalzarla su quel che Carfagna è o non è. Su quel che sa o non sa. Su quanto ha fatto da ministro e quanti, invece, ha solo dichiarato. E invece no. Undici minuti di sibili e cattiverie su Mara e Berlusconi. Un sanissimo chissenefrega seppellisca il tutto.