Pizza ConnectionArrestato il fratello di Maria Concetta, pentita e suicida in Calabria

Arrestato il fratello di Maria Concetta, pentita e suicida in Calabria

Stava uscendo da un centro commerciale, ma ad aspettare Giuseppe Cacciola all’esterno c’erano i Carabinieri di Paderno Dugnano, provincia di Milano. Cacciola, 31 anni, latitante dallo scorso febbraio, si era dato alla macchia nell’hinterland di Milano dopo che su di lui era stata ordinata una ordinanza di custodia cautelare da parte del Gip di Palmi, Flavio Accurso, su richiesta dei pm Creazzo e Masci.

Giuseppe Cacciola è il fratello di Maria Concetta Cacciola, testimone di giustizia con la colpa di essere nata in una famiglia di ‘ndrangheta. Maria Concetta era infatti figlia del boss Gregorio Bellocco, secondo gli inquirenti uno dei capi dell’omonima storica cosca di Rosarno legata ai Pesce.

La donna, madre di tre figli, dopo aver iniziato a collaborare con la giustizia, svelando gli affari della cosca, permettendo l’arresto di undici affiliati e facendo individuare alcuni bunker, si tolse la vita nell’agosto 2011 ingurgitando dell’acido muriatico.

Durante la collaborazione Maria Concetta ha vissuto in una località protetta, ma tornò poi a Rosarno per rivedere i figli in attesa che andassero in porto le pratiche per il ricongiungimento. Un ricongiungimento che non avvenne mai.

La collaborazione andò di traverso ai familiari della donna, che non accettavano di avere una “infame” in famiglia, anzi due, vista la virata della cugina Giuseppina Pesce verso lo Stato, che fece conoscere dall’interno altre attività criminali della stessa cosca. Così l’abbandono della località protetta e il ritorno a Rosarno per rivedere i figli fu fatale per Maria Concetta che si sottopose al ricatto della sua stessa famiglia, come dimostra quando dichiara agli inquirenti, «Mio fratello ha un brutto carattere ed è capace di fare qualsiasi cosa, anche di farmi sparire».

Dopo la morte di Maria Concetta Cacciola la Procura di Palmi ha chiesto, e ottenuto, l’arresto dei genitori, mentre il fratello, quello che la donna temeva più di tutti è stato irreperebile fino a ieri mattina. Secondo gli inquirenti sono stati proprio i familiari «attraverso reiterati atti di violenza fisica e psicologica», a costringere Concetta all’autocalunnia, facendole ritrattare le accuse contro la ‘ndrangheta di Rosarno. E facendole scegliere il suicidio «in conseguenza dei gravi e reiterati maltrattamenti». Tra le accuse infatti vi è quella di “istigazione al suicidio”.

È lei stessa infatti, secondo gli inquirenti, sotto pressione degli stessi componenti della famiglia a registrare un file audio da consegnare ai magistrati della dda di Reggio Calabria con cui stava collaborando, per ritrattare le dichiarazioni rese.

«È da tre giorni – dice Concetta nella registrazione con voce tremante che a tratti sparisce, pubblicata dal Corriere della Calabria lo scorso agosto – che sono a casa mia tra mio padre, mia madre, i miei fratelli, i miei figli ed ho riacquistato la serenità che cercavo. Vorrei aggiungere che avevo scritto una lettera che aggiungo con questa registrazione e vorrei essere lasciata in pace in futuro. E non essere chiamata da nessuno».

Un testamento. Otto giorni dopo il suicidio, e poi gli arresti dei genitori, con i familiari che nel frattempo presentavano un esposto in cui accusavano i magistrati di aver costretto Maria Concetta a collaborare, dietro false promesse. Il fratello, accusato di aver picchiato selvaggiamente la sorella per interrompere la collaborazione della stessa con la giustizia, nel frattempo, da latitante, raggiunge la Lombardia.

«Si tratta di un arresto molto importante perché chiude il cerchio sulle persone accusate di avere maltrattato Maria Concetta Cacciola al punto da determinarne il suicidio», ha commentato il Procuratore della Repubblica di Palmi Giuseppe Creazzo subito dopo l’arresto avvenuto ieri mattina fuori da un centro commerciale di Paderno Dugnano, alle porte di Milano, noto, tra l’altro, per l’ormai famosa riunione tra i referenti delle famiglie di ‘ndrangheta in Lombardia.

Clicca qui per ascoltare le parole di Maria Concetta Cacciola

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