L’Italia è in recessione e nel Documento di economia e finanza presentato la scorsa settimana dal Governo si sposta al 2013 una moderata crescita del Pil, a quota 0,5 per cento. Secondo un sondaggio elaborato da Cise per Il Sole 24 Ore, solo il 38% degli elettori sa per chi votare. Ciò significa che 6 voti su 10 non sono scontati, pari a 18 milioni di elettori. La spunterà chi sarà in grado di convincere gli elettori su un programma di rilancio della crescita economica. Come fare? Le priorità espresse sono il taglio della spesa pubblica per ridurre le tasse (28,26%), il contrasto all’evasione fiscale (27,8%), la riforma della giustizia – per renderla più veloce e certa – con il 14,56% del panel, gli investimenti in infrastrutture (10,07%), la riduzione del peso della burocrazia (9,86%), e infine lo spostamento del peso del fisco da imprese e lavoro a patrimoni (9,46%).
Un altro dato interessante riguarda l’ipotetico partito guidato da Mario Monti – che oggi è percepito come di centro-destra – con il 29,6% delle preferenze. Tra i provvedimenti adottati del governo guidato dall’economista bocconiano, quelli che ottengono maggiore gradimento sono la lotta all’evasione fiscale, la riforma del mercato del lavoro e il miglioramento dei conti pubblici, mentre le spese per il funzionamento dello Stato, le spese militari e quelle di Regioni, Provincie e Comuni sono tra le voci dove si dovrebbe intervenire con maggiore tempestività.
Per questo, Linkiesta vi pone una domanda: quale forza politica, secondo voi, potrebbe portare avanti un serio programma di riforme per favorire la crescita economica italiana?