L’8 giugno 2012 si apriranno in Polonia e Ucraina i campionati europei di calcio 2012. Per l’occasione, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha redatto un opuscolo denso di norme igienico-sanitarie, rivolto ai tifosi che partiranno alla volta dei due Paesi dell’Est Europa per seguire le partite. Ma nella traduzione dall’inglese all’italiano, era scomparso l’avvertimento di «usare il preservativo» per evitare di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. Da qui è partita la denuncia della Lila, Lega italiana per la lotta contro l’Aids, che ha chiesto al ministro della Salute Renato Balduzzi di rimettere al suo posto la dritta sull’uso del profilattico, maschile e femminile, sotto la voce “Infezioni sessualmente trasmissibili”. Dopo lo scoppio della polemica, il testo sul sito del ministero è stato corretto ed è stata aggiunta la frase: «Per evitare la trasmissione di malattie attraverso rapporti sessuali, usa sempre il preservativo». E il ministro si giustifica: è stato solo un «banale refuso». Alla notizia della correzione del «refuso», dalla Lila fanno sapere di essere «felici che l’opuscolo sia stato modificato, ma che l’omissione resta inspiegabile».
«Per evitare il rischio di malattie sessualmente trasmissibili», si legge nella versione internazionale del vademecum, «assicurarsi di usare correttamente il preservativo – femminile o maschile». Ma quella parolina, «condom», era scomparsa nella versione destinata ai tifosi italiani che si riverseranno in Polonia e Ucraina per seguire la Nazionale. Come si può vedere:
Il ministero della Salute ha precisato che «allo stato sembrerebbe un banale refuso l’omissione della frase riguardo l’uso corretto del preservativo maschile e femminile per evitare il rischio di malattie sessualmente trasmissibili contenuta nell’originale in inglese dell’Oms». E assicurano: «Il ministro della Salute prof. Renato Balduzzi ha disposto contemporaneamente una verifica interna all’Amministrazione circa l’omissione della frase in questione». Ecco la nuova versione:
A far notare il «refuso» era stata la Lega italiana per la lotta all’Aids. «Lo scorso primo dicembre, Giornata mondiale di lotta contro l’Aids, prima in conferenza stampa e poi nel mezzo delle proteste per la circolare Rai che chiedeva ai redattori di omettere il termine “preservativo”, il ministro della Salute Renato Balduzzi – avevano scritto dalla Lila – ci aveva rassicurato: il condom è previsto nei nostri programmi di prevenzione. Rassicurazione reiterata in Commissione nazionale Aids, dove siede anche la Lila. A quanto pare invece nulla è cambiato. E persino in un opuscolo per i tifosi, destinato quindi a persone adulte ed evidentemente sessualmente attive, si preferisce, al solito, fermarsi a un generico “rapporti protetti” e trasformare così un’informazione chiara e pragmatica in una sorta di precetto morale. Ma gli unici rapporti protetti sono quelli protetti con l’uso del preservativo (il preservativo maschile e anche quello femminile), l’unico mezzo meccanico che garantisce, se usato correttamente, la protezione dall’Hiv e dalle altre malattie sessualmente trasmissibili».
La Lega per la lotta contro l’Aids ha chiesto quindi «quali bizzarre considerazioni abbiano prodotto l’ennesima censura. Chiediamo inoltre che la frase venga rimessa al suo posto, e subito. Ministro, ci dimostri che anche i tifosi italiani, come tutti i tifosi del mondo, hanno diritto a informazioni corrette e complete per la salute sessuale». E così è stato: anche i tifosi italiani potranno leggere la parola “preservativo” nell’opuscolo a loro dedicato. Solo con qualche ora di ritardo.