“Io colf italiana, sono l’ultimo gradino della società”

“Io colf italiana, sono l’ultimo gradino della società”

Buongiorno a tutti:

vivo da sola in un paese in periferia di Padova, ho 41anni e lavoro come colf di una famiglia. Faccio 5 ore al giorno per cinque giorni alla settimana a euro 7.03 all’ora.

Al mese, sono circa 720.00 euro. con questi soldi devo mangiare, pagare bollette, finanziamento auto e benzina perché il mio lavoro dista di parecchi km da casa mia.
Ho iniziato presto a lavorare, all’età di 15 anni. I miei genitori non mi hanno fatto studiare perché già a quei tempi c’erano debiti per la casa (figlia unica) o forse chissà… è stata una scusa che hanno avuto per accollarsi i miei studi.

Ho lavorato presso una fabbrica di confezioni e nel frattempo, come secondo lavoro, ero in un ristorante, in nero, in cucina per mettere da parte ulteriori soldi.

La mia idea era di comprare un appartamento assieme al mio fidanzato per creare una famiglia.
Dopo quattro anni di sacrifici, la rottura con il fidanzato, che ha voluto riprendersi la sua libertà da impegni sentimentali.
Così, nei successivi tre anni ho dovuto farmi carico di liquidarlo della metà del valore dell’appartamento che nel frattempo ero riuscita ad acquistare..

A 21 anni incontro quello che sarebbe stato mio marito. Dopo pochi mesi che ci siamo sposati ho subito un intervento che mi ha dato molti problemi e le esigenze di mio marito in casa non erano poche, così ho dovuto lasciare il lavoro. Da li, il mio calvario.
Quando ho potuto stare un po’ meglio non sono più riuscita a trovare un lavoro come quello che avevo (in fabbrica).

Mi sono dovuta arrangiare con lavoretti saltuari in nero fra famiglie e ristoranti di notte in cucina.. perciò mi sono adattata a fare la colf a ore e aiuto cucina nei fine settimana.. nel frattempo con il ricavato della vendita del mio appartamento ho contribuito in maggioranza a pagare una casa assieme a mio marito. I rapporti fra noi non andavano bene ma pensavo che le cose con gli anni si sarebbero calmate.

Nel 97 nasce mio figlio, e ho dovuto dedicare tutto il mio tempo a lui nei primi tre anni, non avendo nessuno a cui appoggiarmi.
Quando mio figlio ha avuto l’età dell’asilo sono tornata in cerca di lavoro ma, se volevo guadagnare qualche soldo dovevo lavorare nei ristorante nei fine settimana e di notte in cucina oppure fare pulizie in nero per famiglie.

Dopo due anni decido di aprire attività come toelettatura animali (cani e gatti) un investimento sbagliato, perché anche se io c’ero portata, le spese superavano i guadagni e io non ero nella condizione di rischiare ulteriormente.

Da lì sono ritornata a fare pulizie. una o due famiglie poi tre, quattro.. nel giro di un anno e mezzo sono arrivata a occuparmi di sette famiglie a settimana. A 8 euro l’ora sei ore al giorno.. ma la situazione a casa non reggeva più per le mie forze.

Di mio figlio me ne sono sempre occupata solo io, come del resto tutte le responsabilità e il lavori di casa della famiglia.. mio marito faceva e fa tuttora IL muratore in proprio e niente altro.. e causa della sua scarsa considerazione nei miei confronti e di tante altre cose che non sto qui a elencare (perché fanno male decido di separarmi.

Ero decisamente stanca e delusa e perciò preda facile per un marito attento e circondato da amici geometri e avvocati che hannO costruito la separazione consensuale su misura per lui. Con la separazione lui ha ottenuto tutto! A discapito di quello che sento dire di uomini rovinati dalle moglie. Il mio no.

Si è riservato il diritto di non pagare alimenti per me (separata senza un lavoro in regola) gli alimenti per mio figlio sono stati di 400 euro per un paio di anni, poi ha smesso di pagare pure quelli e mi sono trovata a vivere con i 730 euro del mio attuale lavoro in due persone. Finché non ho perso anche mio figlio, il quale è stato convinto (raggirato dal padre e amici suoi) ad andare a stare con lui.

Inoltre c’è la possibilità che non paghi più il fido che ha aperto per darmi un alloggio (misero, altro che quello che mi aspettava per legge)
Perché fra le carte che mi ha fatto firmare in banca per la chiusura dei conti con lui, mi ha fatto firmare come garante per il fido di 150.00 euro a mia insaputa.. perciò se lui non pagasse più, la banca si appropria anche del mio immobile. 

Io ora vivo con il peso di tutti questi problemi e sono sola, con un reddito di 730 euro al mese e mi domando se è possibile che dopo tanti anni non si parli di un rinnovo dei contratti per le colf.. Almeno per quei casi come il mio, in cui che si lavora cinque ore al giorno senza il diritto della malattia.

La mia salute sta venendo meno e non so come difendermi e nessun parente su cui fare affidamento. mi chiedo se esiste una associazione di donne che hanno gli stessi problemi su cui avere sostegno, almeno in parte, per potere farci sentire in quanto siamo l’ultimo gradino della società

distinti saluti:

Lettera firmata

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