Finalmente un passo deciso, che mette fine a ogni infingimento. I tre segretari che sostengono il governo, Alfano, Bersani e Casini, hanno scelto da che parte stare. Dicono che «cancellare il finanziamento pubblico sarebbe un tragico errore, punirebbe tutti allo stesso modo e metterebbe la politica nelle mani delle lobbies». Così, testualmente, hanno scritto nella relazione alla loro legge. Noi cittadini da oggi sappiamo finalmente con chi abbiamo a che fare. Il «loro» Paese, il Paese che loro immaginano, non è il «nostro» Paese.
Non abbiamo mai assecondato il popolino che urla e magari non sa nemmeno perché. Non ci ha mai affascinato l’idea di buttare a mare la politica, che ci appartiene come segno distintivo di un’Italia civile. E siamo sempre stati, convintamente, a favore di un contributo dello Stato perché le formazioni politiche – quelle vere, quelle reali – avessero di che sostenersi per le loro attività. Ci abbiamo sperato, in tutti questi anni. Nonostante il vulnus di un referendum eccezionalmente chiaro, che doveva rappresentare la campanella dell’ultimo giro, abbiamo creduto ancora che i partiti potessero riformare se stessi e utilizzare quei fondi (che non gli spettavano più) in maniera sana, eticamente apprezzabile. Così non è stato. Siamo stati traditi. E questa è l’ultima volta.
Ora si deve voltare pagina. Questa favoletta che se non c’è l’aiutino di Stato vince sempre il più ricco, è frutto di qualche mente perversa. Come sappiamo, il più ricco, in questi anni, ha vinto e anche perso. E quanto alle lobbies, cari Alfano, Bersani e Casini, non vorremmo qui ricordarvi tutti gli scandali in cui anche i vostri partiti sono rimasti impigliati. Attraverso uomini, funzionari, dirigenti legati esattamente alle lobbies.
È ora di aprire la finestra e fare entrare aria nuova. Ora i soldi dovete andarveli a cercare. Dovete riacquistare la fiducia dei cittadini, i quali saranno sicuramente i primi a offrire il loro contributo economico appena scorgeranno il germoglio della rinascita etica. Ma possibile che non ci abbiate mai pensato, siete davvero così marziani a Roma? Un cittadino orgoglioso di offrire anche 5 euro al suo partito «pulito», è un cittadino su cui costruire le vostre «nuove» fortune politiche.