Intesa Sanpaolo pronta a tagliare mille filiali

Intesa Sanpaolo pronta a tagliare mille filiali

Da mesi dentro e fuori il gruppo Intesa Sanpaolo ci si interroga sulle iniziative concrete allo studio del nuovo amministratore delegato Enrico Tommaso Cucchiani per rilanciare la banca, e in particolare la struttura retail in Italia. A differenza del predecessore Corrado Passera, oggi ministro, il manager proveniente da Allianz ama parlare poco e ancora meno ama l’effetto annuncio. Per tutti fa fede quanto illustrato al mercato il 15 marzo scorso.

Proprio dalle linee guida evidenziate nella presentazione dei dati di bilancio 2011, discende la prima importante decisione riorganizzativa sulla divisione retail “Banca dei Territori”: la rete di filiali sarà tagliata di 1.000 unità dalle 5.600 attualmente attive in Italia. Nello stesso tempo, si prevede di allungare l’apertura alla sera e di estenderla al sabato. La sperimentazione dovrebbe partire da luglio. 

La notizia è stata data mercoledì scorso durante un incontro fra le rappresentanze sindacali interne e una delegazione dell’azienda guidata dal capo del personale Marco Vernieri. Non è nota la tempistica con cui agirà la scure di Cucchiani, ma diverse fonti sindacali hanno sottolineato che sarebbe “una fuga in avanti”, visto che nel piano 2011-2013 di Passera il taglio era di sole 400 filiali. Qualcuno ipotizza che «trattasi di provocazione dell’azienda» in risposta alla richiesta dei sindacati di rinnovare i cosiddetti accordi di armonizzazione (i.e. percorsi di carriera e sviluppo dei ruoli professionali) e di rinviare ad ottobre la sperimentazione sugli orari. In realtà, la necessità di rendere più snella ed efficiente la rete di sportelli è un tema comune a tutte le banche. Il profondo cambiamento delle abitudini della clientela, sempre più orientata all’uso di internet e del telefono, ha reso vecchio il sistema distributivo delle banche italiane. Secondo uno studio del 2011 della società di consulenza Oliver Wyman, in Italia «l’aspettativa di evoluzione del traffico di clienti privati in filiale, già oggi molto compresso, è previsto in ulteriore riduzione del 25% per individuo nei prossimi dieci anni». Rispetto al 2004-2005, i ricavi medi per cliente si sono contratti di circa il 40 per cento. 

Nella presentazione di Intesa del 15 marzo, a proposito della Banca dei Territori, si evidenzia la priorità di «ridurre complessità e costi (livelli organizzativi, numero e superficie sportelli, ecc.)». Cucchiani ha scelto di partire da quest’ultimo punto, promettendo un miglioramento della «customer experience», mentre la riflessione sulla semplificazione dell’assetto organizzativo è in corso. Di fronte alla fermezza dell’azienda sul rinnovo degli accordi di armonizzazione, ieri sera i sindacati hanno fatto partire la procedura di conciliazione presso l’Abi. Se la prossima settimana non si trova un compromesso, sarà proclamato lo sciopero per tutti i lavoratori del gruppo. Il primo da quando esiste Intesa Sanpaolo. Ma chi conosce Cucchiani assicura che non sarà uno sciopero a far desistere il manager dal fare ciò che reputa necessario per recuperare efficienza e redditività. 

Twitter: @lorenzodilena

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