Silvio Berlusconi parlò di Erasmo di Rotterdam e disse che sul comodino aveva sempre il suo Elogio della follia. In fin dei conti, Erasmo da Rotterdam era solo un Steve Jobs nato un po’ di tempo prima. Tutti coloro che hanno successo o che ambiscono ad averlo parlano in qualche modo della follia, non intesa in senso clinico-patologico, ma nel senso dell’originalità, dell’anti-convenzionalità che ti spingerebbe sempre a seguire il corso delle cose e quindi a non modificare nulla.
Oggi sul tema ci è tornato anche Matteo Renzi. Che nel suo personalissimo pantheon ha messo Dick Fosbury, l’Erasmo da Rotterdam della Leopolda. Chi è Dick Fosbury? È l’uomo che per la storia ha inventato un modo nuovo di saltare in alto. Non più di pancia (cosiddetto stile ventrale, come faceva ancora negli settanta la Ackermann, rivale della nostra Sara Simeoni), ma di schiena. Stupì il mondo vincendo in questo modo le Olimpiadi a Città del Messico nel 1968.
Ovviamente, come in ogni storia che si rispetti c’è sempre un giallo. E il giallo è questo: pare che il primo a saltare di schiena fu invece un certo Bruce Quande nel 1963. Fatto sta che alla storia ci è passato Fosbury. Così come Steve Jobs, alla faccia di tutti coloro i quali hanno scritto che sia stato solo un grande assemblatore ma che le idee che hanno creato la Apple non siano mai state sue.