Si può “ripartire” al passo del cane a sei zampe? Forse. Il 14 giugno scorso Eni ha lanciato “Riparti con Eni”, la campagna sconti di venti centesimi per ogni litro di benzina valida solo nel week end. Una manna dal cielo per chi oggi spende più di nove euro per soli cinque litri. A ben vedere, però, le stazioni di rifornimento aderenti sono solo la metà. E già dopo il primo fine settimana di promozioni, arrivano le lamentele degli automobilisti. Perché, a parte le lunghe code alle pompe di benzina, alcuni, arrivato il proprio turno, hanno trovato il distributore a secco.
Dopo Eni, anche Q8 ed Esso hanno lanciato le proprie campagne sconti «per andare incontro agli italiani». E così è iniziata una gara al ribasso per lo sconto migliore da riservare ai propri clienti. Non sia mai che – con la benzina a 1 euro e 80 centesimi a litro e il diesel 1 e 70 – qualcuno decida di appendere la macchina al chiodo e fare le vacanze in bicicletta. O magari, di affidarsi alle stazioni di servizio no-logo, le cosiddette “pompe bianche” dove è possibile fare rifornimento a un prezzo a buon mercato. Prima dei grandi colossi del carburante, agli sconti ci aveva pensato solo Ip, garantendo il prezzo di un euro a litro per tre anni a chi acquista una nuova auto Fiat. Ma come mai se ne ricordano tutti proprio ora? Sarà uno sconto reale o solo pubblicità?
La compagnia che ha dato inizio alla guerra al ribasso è stata Eni (che già in passato aveva lanciato piccoli sconti di 5 e 10 centesimi a litro in alcune fasce orarie): dal 16 giugno al 2 settembre durante il week end il prezzo della benzina e del gasolio è ridotto «per tutti i consumatori che fanno rifornimento in modalità iperself». Ogni sabato mattina, in base all’andamento delle quotazioni Platts, Eni comunicherà sul sito riparticoneni.com due prezzi – uno per la benzina e uno per il gasolio – uguali su tutto il territorio nazionale durante gli orari della promozione e solo in modalità iperself, cioè self service e con pagamento anticipato e automatico.
La pubblicità della promozione, che ha come testimonial Rocco Papaleo, è entrata nei televisori di tutti gli italiani. «Se non partiamo così, quando ripartiamo?», si chiede l’attore lucano nell’abitacolo di una macchina che ha appena fatto rifornimento. L’obiettivo del cane a sei zampe, si legge nella presentazione della iniziativa, è quello di dare «un passaggio agli italiani». E l’intenzione di andare incontro ai consumatori in un periodo di crisi economica è confermata dal comunicato stampa della compagnia petrolifera: «Si tratta di un’iniziativa unica che rappresenta un segnale forte di vicinanza ai cittadini», è scritto, «e in particolare alle famiglie italiane, da parte della prima azienda petrolifera del Paese».
Ma davvero Paolo Scaroni e i suoi sono così buoni? La riduzione del prezzo, spiegano dall’azienda, corrisponde «indicativamente a uno sconto di 20 centesimi a litro» rispetto al costo che viene applicato alle stazioni di servizio. Ottimo, direte voi. Sì, ma il primo inghippo è la fascia oraria. La promozione, inizialmente, era valida solo dalle 13 del sabato alla mezzanotte della domenica, escludendo quindi chi si mette in viaggio il venerdì sera o il sabato mattina per il week end fuori città. Dopo il lancio dello sconto del fine settimana di Q8 valido fino alle 7 del mattino del lunedì, però, l’amministratore delegato Scaroni il 20 giugno ha annunciato il prolungamento della promozione per altre sette ore.
Per di più, bisogna anche essere bravi a scovare la stazione il cui gestore ha aderito all’iniziativa. Sul sito dell’azienda è scritto che lo sconto è disponibile in «circa 3.000 stazioni Eni e Agip». Se si considera che le stazioni esistenti (dati Eni aggiornati al 31 dicembre 2011) sono 4698, significherebbe che hanno aderito poco più del 60% dei gestori. In realtà, a guardare l’elenco dei gestori aderenti fornito dallo stesso sito dell’Eni e aggiornato al 19 giugno, le stazioni dove poter ottenere lo sconto di 20 centesimi sono solo 2451, cioè la metà di quelle esistenti e più di cinquecento in meno di quelle dichiarate. Senza contare che nei distributori presenti in autostrada (127 dei 4698) non è possibile fare benzina in modalità iperself. Così, utilizzando la funzione “station finder” sul sito della compagnia petrolifera, a Milano si trovano solo 11 stazioni aderenti, a Roma 15, a Torino 8 e a Napoli solo una.
Non è difficile, quindi, immaginare che non proprio «tutti i consumatori», come è scritto nel comunicato stampa, riusciranno a risparmiare dieci euro su un rifornimento di 50. Tanto che già, come ha documentato un blogger de Linkiesta, si sono registrate le prime lunghe code e le prime tensioni ai distributori di benzina. Soprattutto perché non tutti coloro che lo scorso fine settimana sono rimasti in città, e ne hanno approfittato per fare il pieno a 1.6 per la benzina e 1.5 per il diesel, sono riusciti a farlo. Perché? Semplice: il carburante era finito. «Sono solo polemiche inutili», dicono dall’Eni. Eppure, nello spot televisivo interpretato da Rocco Papaleo, in basso a destra compare una scritta in bianco: «Fino a esaurimento scorte». Cosa vorrà dire? Probabilmente che il carburante nelle stazioni di servizio a un certo punto finirà e che non proprio «tutti» riusciranno a ingollare la propria auto di carburante a buon prezzo? «Le stazioni di servizio vengono rifornite normalmente», rispondono dall’Eni, «poi non è che se vengono 50 mila persone che vogliono fare il pieno lo possiamo fare a tutti».
L’azienda, dal canto suo, assicura che «per limitare al massimo l’eventualità che gli impianti possano interrompere le vendite nel corso del week end a causa dell’esaurimento del prodotto, in via eccezionale li rifornirà anche nel corso della giornata di domenica». In ogni caso, come è già accaduto in molte stazioni di servizio durante lo scorso week end, il pericolo esiste. Tanto che, sempre sul sito dell’Eni, si legge: «Se una Eni station aderente ha esaurito il carburante, basterà chiamare il numero verde 800 10 12 90 o visitare questo sito comunicando l’indirizzo o il codice (ben visibile presso la stazione) della Eni station dove ci si trova, per conoscere le altre Eni station aderenti più vicine con ancora carburante a disposizione». E, chissà, forse per allietare la lunga attesa in coda alle stazioni di servizio, gli Eni Cafè delle pompe di benzina aderenti resteranno aperti anche nel week end.
In ogni caso, fanno sapere dall’Eni, la «campagna» del primo week end è stata un «successo». Attratti dallo scontone, oltre 3 milioni di italiani (dati Eni) rimasti in città hanno pensato di approfittarne per fare scorta di benzina. E in totale, il carburante versato nei serbatoi ha toccato i 70 milioni di litri: il triplo, dicono, del dato normale. Il distributore più trafficato è stato quello di Seriate (Bergamo), con 120 mila litri di carburante venduti e 6 mila rifornimenti in sole 36 ore.
Dopo il taglio dei prezzi del cane a sei zampe, le altre grandi compagnie petrolifere presenti sul mercato italiano hanno immediatamente lanciato altri sconti contro il caro benzina. A partire dalla Q8, che ha promosso “Q8 easy”. E così lo scorso week end i clienti della compagnia kuwaittiana hanno potuto fare rifornimento a 1,595 euro a litro per la benzina e 1,495 euro a litro per il diesel (5 millesimi inferiori al prezzo applicato da Eni) nei (pochi) distributori self-service aderenti all’iniziativa (214 circa in tutta Italia), con pagamento bancomat o contanti. Lo sconto, diversamente dall’Eni, è applicato dalla mezzanotte del venerdì fino alle 7 del lunedì, per tutti i weekend dell’estate. Esso, invece, ha risposto con uno sconto di 21 centesimi a litro in oltre mille punti vendita con la modalità di rifornimento “SelfPiù”. E precisa: «Da noi sconti superiori». L’iniziativa è valida, sempre con il prepagamento, il sabato e la domenica, ma solo negli orari di chiusura delle stazioni di rifornimento. Quelle che hanno aderito sono circa 1464.
Sulla guerra all’ultimo sconto tra le compagnie petrolifere è intervenuta l’Assopetroli che, in una lettera all’Antitrust, il 15 giugno scorso ha chiesto di fare luce sulle promozioni lanciate. L’associazione, che rappresenta i grossisti fornitori della rete di distribuzione di benzina, sostiene che «la “campagna Eni”, così impostata, sia lesiva, per lo stesso consumatore, di un ulteriore e più stabile valore che è il dispiegarsi di una reale e “libera” economia di mercato». Questa iniziativa, continua il presidente Franco Ferrari Aggradi, «colpisce, sotto il profilo concorrenziale, il 50% della rete distributiva italiana di proprietà di aziende indipendenti». Si tratta delle aziende che non sono proprietarie della materia prima e che, come spiega Aggradi, «non hanno accesso ai giacimenti
petroliferi e non godono, di conseguenza, dei relativi vantaggi economici e non possono quindi sostenere una competizione impostata su queste basi». L’iniziativa Eni, seguita poi da Q8 ed Esso, potrebbe costituire quindi, prosegue, «un’azione di dumping (vendita sottocosto, ndr) nei confronti dei piccoli imprenditori indipendenti con il rischio, in prospettiva, di far ripiombare il settore della distribuzione di carburanti in un mercato di tipo oligopolistico».
Prima dei tre giganti del petrolio, l’altra compagnia che a inizio giugno aveva lanciato uno sconto sul carburante era stata stata Ip (3.700 distributori aderenti sui 4.200 presenti su tutto il territorio nazionale). Ma in una modalità particolare. Attraverso una partnership con la Fiat, Ip ha bloccato il prezzo del carburante a un euro fino al 2015 per chi compra una automobile appena sfornata dal Lingotto (non vale per Alfa Romeo e Lancia). Al momento dell’acquisto, viene consegnata una “fuel card” prepagata (benzina o diesel) di contenuto differente in base al modello scelto. Il tetto massimo restano i 2.500 litri di diesel e 4.500 di benzina della Freemont. Se si compra una Bravo Multijet, invece, la card conterrà un rifornimento totale di 2 mila litri. Stesso quantitativo per Sedici e Doblò. Si scende poi a 1.700 per Punto e Qubo, e a 1.500 per Panda e Cinquecento. Il tutto con una limitazione giornaliera di 200 euro. Attenzione, però, se si sceglie di ricevere la “fuel card”, non si potrà accedere alle altre agevolazioni sul prezzo e offerte lancio previste da Fiat. Una promozione, che avendo anche un tetto limite, sembra più uno sconto sull’acquisto delle auto che una buona azione per i portafogli degli automobilisti.