Avete almeno una laurea di primo livello, meno di trentadue anni e parlate inglese o francese fluentemente? Allora, siete eleggibili per cominciare una carriera all’interno dell’Onu. Già, perché l’organizzazione intergovernativa fondata nel 1945 ha deciso anche quest’anno di riaprire le porte ai giovani, lanciando il nuovo Young Professionals Programme Recruitment Examination (YPP), che prevede una sfilza di nuove assunzioni in diversi ambiti lavorativi: architettura, scienze politiche, economia, information technology, produzione radiofonica (ma qui è richiesta la conoscenza del portoghese) e affari sociali.
Le candidature saranno accettate a partire dal 13 luglio e non oltre il 12 settembre 2012. La competizione, immaginiamo, sarà molto dura. Dopo una fase di preselezione, in cui verranno “premiati” i curriculum più titolati, i 40 migliori candidati per ogni posizione si sfideranno in un esame multiplo. Il 5 dicembre ci sarà la prova scritta, che si svolgerà in contemporanea in tutto il mondo. Durerà 4 ore e 30 minuti e consisterà nella redazione di in un “general paper” (summary and questions) e di uno “specialized paper” (essay and questions) su temi specifici. A seguire, i candidati che passeranno lo scritto verranno sottoposti anche ad una interview orale, che potrà però essere effettuata in video-conferenza tramite Skype.
Le posizioni sono aperte, quest’anno, anche agli italiani. Non è sempre così: l’Onu offre i posti di lavoro a persone «di Paesi che non sono adeguatamenti rappresentati nel segretariato delle Nazioni Unite». Non è dato sapere il numero di assunti per ogni Paese, che anzi «varia a seconda delle candidature ricevute e delle effettive necessità dell’organizzazione», si legge sul sito ufficiale. Gli assunti firmeranno un contratto di due anni, al termine del quale un nuovo colloquio stabilirà le modalità del proseguimento del rapporto lavorativo ma solo se «sarà stato un rapporto soddisfacente». Una volta entrati nell’Onu, non è difficile veder variare modi e luoghi di lavoro: «La compagnia favorisce la mobilità e la flessibilità», si legge. Anche dal punto di vista delle competenze: «In qualità di nuovo assunto, lavorerai comtemporaneamente ad almeno due differenti funzioni nei tuoi primi cinque anni di servizio».