Se vi trovate a passare da Milano nel week end, conviene che vi fermiate per qualche ora a Bresso, dove fino al 3 giugno si terrà l’incontro mondiale delle famiglie. Ai fedeli che parteciperanno alle funzioni, papa Benedetto XVI ha infatti concesso l’indulgenza plenaria dei peccati. Coloro che, impossibilitati a partecipare, si uniranno invece alle celebrazioni solo «spiritualmente» – in particolare «quando le parole del Pontefice verranno trasmesse per televisione e per radio» – otterranno comunque il perdono dei peccati. Ma, attenzione: solo parziale. Questo è quello che recita il decreto della penitenzieria apostolica firmato il 17 maggio dal penitenzierie maggiore, cardinale Manuel Monteiro de Castro, e dal reggente monsignor Gianfranco Girotti, e diffuso sull’Osservatore Romano.
Secondo il diritto canonico, l’indulgenza plenaria libera per intero dalla pena temporale dovuta ai peccati. Quella parziale libera solo in parte. Nel 1967 papa Paolo VI pubblicò l’Indulgentiarum doctrina, costituzione apostolica finalizzata a dare ordine e coerenza ai fondamenti dottrinali delle indulgenze. Le pene, si legge nel testo, «sono imposte secondo giustizia e misericordia da Dio per la purificazione delle anime, per la difesa della santità dell’ordine morale e per ristabilire la gloria di Dio nella sua piena maestà». La convinzione della Chiesa, continua il documento, «che i pastori del gregge del Signore potessero liberare i singoli fedeli da ciò che restava dei peccati con l’applicazione dei meriti di Cristo e dei santi» portò «all’uso delle indulgenze», che possono anche essere applicate ai defunti. L’obiettivo «è non solo di aiutare i fedeli a scontare le pene del peccato, ma anche di spingere gli stessi a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità, specialmente quelle che giovano all’incremento della fede e al bene comune». Nell’uso delle indulgenze, però, come ammette la stessa Doctrina, «si infiltrarono talvolta degli abusi», con il lavaggio dei peccati venduto per «illeciti profitti».
Le opere che permettono di ottenere l’indulgenza vanno dalla lettura o ascolto della sacra scrittura «per almeno mezz’ora» alla «visita in forma di pellegrinaggio alle Basiliche patriarcali di Roma». Possono essere concesse in determinati giorni, come il 1 gennaio, il giovedì santo e «tutti i giorni dall’1 all’8 novembre». Ci sono poi casi particolari, come l’incontro mondiale delle famiglie appunto, ma anche le sacre missioni e le visite pastorali.
L’evento di Milano ha «l’intento di indicare come conciliare al meglio le esigenze della famiglia con quelle del lavoro e dei giorni di festa». Per questo motivo, si legge nel decreto del 17 maggio, affinché «i fedeli si preparino spiritualmente a partecipare nel miglior modo all’avvenimento, Sua Santità Benedetto XVI volentieri concede loro il dono delle indulgenze», in modo che «veramente pentiti e stimolati dalla carità, si dedichino alla santificazione della famiglia».
Resta da chiedersi quanti da oggi si metteranno in prima fila nella spianata di Bresso per ottenere la remissione dei peccati. I maligni pensano già alle sedie prenotate dal cattolicissimo presidente della Regione Lombardia e dall’intero stormo di corvi del Vaticano. Bisogna ricordare ai peccatori, però, che in base alla norma numero 6 della l’Indulgentiarum doctrina, «l’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno». Quindi, meglio non esagerare.