É stato chiamato l’“Auditel” del web ma in realtà il progetto scava in profondità il mondo dei social media offrendo una serie di parametri che vanno oltre alla logica degli “ascolti”. Si tratta del progetto “SocialTrends”, che ha come obiettivo il monitoraggio, l’analisi e lo studio dei social media e della loro evoluzione nel tempo, sviluppato dal gruppo Web Application for Future Internet dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa.
L’applicazione, accessibile dal sito “SocialTrends”, si articola su tre canali (Facebook, Twitter e YouTube) e tre metriche (popolarità, attività e influenza), lavorando sui contenuti pubblici delle piattaforme. «La popolarità è rappresentata dal numero di like alle pagine Facebook, di follower su Twitter e di subscriber su YouTube – spiega Maurizio Tesconi, ricercatore dell’Iit e leader del progetto – . L’attività misura la frequenza con cui un utente aggiorna il proprio profilo, mentre
l’influenza misura il feedback che lo stesso utente (pagina Facebook, account Twitter o canale YouTube) riceve sul contenuto da lui generato. Quest’ultimo parametro non è ancora disponibile per Twitter poiché ci stiamo ancora lavorando, vorremmo comprendere i retweet e i tweet che vengono contrassegnati come favoriti. Tutti i parametri raccolgono i dati dal momento di creazione della pagina, del profilo o del canale».
Numerose sono le categorie indagate: si spazia dai quotidiani ai musicisti, dai partiti politici agli Europei di calcio 2012. In assoluto il più popolare su Facebook e Twitter è Valentino Rossi (con 4.836.729 fan su Facebook e 1.064.810 follower su Twitter), mentre Beppe Grillo domina su YouTube con 92.777 subscriber dei suoi video. Fra i politici Beppe Grillo non ha rivali sulle tre piattaforme rispetto a popolarità e influenza, mentre per quanto riguarda l’attività il più prolifico di contenuti su Facebook e Twitter è Andrea Sarubbi del Pd e su YouTube è il canale di Silvio Berlusconi.
Rispetto ai partiti politici il panorama è ancora più variegato: il Movimento 5 stelle ottiene più fan su Facebook (207.286), mentre Sinistra ecologia e libertà più follower su Twitter (38.606) e i Radicali italiani più subscriber su YouTube (1.277). Ad aggiornare più costantemente la propria pagina Facebook sono ancora i Radicali italiani, mentre il Popolo della libertà si distingue in questo senso su Twitter e la Lega Nord su YouTube. Infine, rispetto all’influenza il Movimento 5 stelle è quello che guida la classifica di Facebook e i Radicali italiani quella di YouTube. Anche sui social media l’attività politica italiana appare quanto mai frammentata e il dato più curioso è che non sempre i partiti di maggioranza sono quelli che riescono a catalizzare online la stessa attenzione degli utenti o che investono in social media il medesimo impegno rispetto alle attività offline.
Al momento per ciascuna categoria sono stati inseriti 727 soggetti organizzati in dieci categorie, ma l’obiettivo è quello di ampliare costantemente la base di dati. «Il lavoro di scelta è molto grosso. Al momento ci siamo basati per esempio sulle liste di Wikipedia ma stiamo lavorando sulla completezza del campione e siamo aperti a segnalazioni che ci aiutino a integrare eventuali mancanze – prosegue Tesconi – . Una categoria nuova che arriverà a breve è quella dei volti tv».
Accanto alle classifiche c’è anche un interessante strumento che consente di paragonare i tassi di crescita e che i ricercatori vorrebbero utilizzare per stabilire legami con eventi esterni al mondo dei social media. «Stiamo cercando di elaborare un “peak detector” in base al quale correlare improvvisi incrementi nelle metriche rilevate a particolari eventi, ad esempio interviste o fatti di cronaca. Stiamo cercando di capire se può essere per esempio collegato in modo automatico a Google News oppure se dovrà essere comunque fatto del lavoro manuale di redazione», aggiunge il ricercatore che ha lavorato al progetto insieme con Angelica Lo Duca, Davide Gazzè, Fabrizio Falchi, Andrea Marchetti, Beatrice Rapisarda e Sergio Bianchi.
Per il futuro ci sono tante idee: «Vorremmo ampliare anche gli Stati disponibili (al momento Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti ancora in fase di implementazione n.d.r.) e aprirci a partnership anche per sviluppare spin-off con finanziamenti, poiché al momento si tratta di un progetto interno. Vorremmo anche offrire al pubblico la possibilità di fare delle proprie classifiche che noi potremmo proporre in homepage». L’applicazione web di raccolta e analisi di dati circa la popolarità, l’attività e l’influenza sui social media «è un sofisticato strumento scientifico e super partes – conclude Tesconi – che potrà aprire nuove prospettive all’attività di sociologi, addetti alla comunicazione e al web marketing».
Come testimonia, infatti, la breve rassegna delle attività dei partiti politici sopra documentata, i dati offrono un primo punto di partenza sulla base del quale poi spingere in profondità l’analisi per comprendere quali siano i motori che spingono gli utenti a seguire personaggi pubblici, istituzioni e il mondo dell’informazione sui social media ma anche, viceversa, cosa succede quando si instaurano forme di comunicazione dirette e bidirezionali. L’aspetto che lo rende più interessante è proprio il fatto che si tratta di un’applicazione indipendente e super partes che potrà fornire una base di dati interpretabile in maniera multi-disciplinare.