Dunque, nel pieno di una battaglia istituzionale tra Presidenza della Repubblica e Procura di Palermo, con la Corte Costituzionale già investita del caso, i Pm del capoluogo sicialiano “avanzano”: e chiedono di sentire come teste Silvio Berlusconi. L’ex premier, amico di Dell’Utri, quello che ospitò lo stalliere Mangano ad Arcore, eccetera. Ok. Già sentiamo i tanti che diranno: “È una coincidenza”, “la procura sta solo facendo il suo lavoro”, o anche la versione più hard: “Napolitano e Berlusconi sono uguali”. Ecco, non crediamo a nessuna di queste affermazioni. Trattasi di strategia dell’attenzione, di crescendo assai discutibile che cade – altra coincidenza – mentre un Berlusconi “finale” rimette fuori la testa e promette/minaccia nuove discese in campo. Scommettiamo fin da ora che da questa convocazione non uscirà nulla: se non i titoli che campeggiano oggi su tutti i giornali. Intanto l’Italia è da rifondare, ma per un paio di giorni penseremo tutti (noi no) ad altro.
18 Luglio 2012