E così i greci creatori delle Olimpiadi si riscoprono atleti. O meglio, ciclisti. Tra il costo dei pedaggi stradali alle stelle e il prezzo della benzina che sale ogni giorno, ad Atene in molti hanno deciso di appendere la macchina al chiodo e affidarsi ai pedali. Come riporta Reuters, le statistiche parlano chiaro: il numero di automobili per le strade greche è calato del 40% all’anno negli ultimi due anni, mentre la vendita delle biciclette nel 2011 è cresciuta del 30% in più dell’anno precedente (lo scorso anno ne sono state vendute 200 mila).
Così, tra i negozi di souvenir del Partenone, nelle viuzze di Atene i rivenditori di biciclette, caschi, ginocchiere e campanelli stanno spuntando come funghi. Nel 2011 ogni mese si è brindato a una nuova apertura. E ogni ateniese ha ormai almeno un negozio di biciclette nel proprio quartiere. A raccontarlo è anche Georgios Vogiatzis, ex membro della nazionale greca di ciclismo, che ora disegna e costruisce biciclette nel suo laboratorio sull’isola di Rodi.
Vogiatzis ha aperto il suo negozio a metà degli anni Ottanta, combinando il suo amore per il disegno e quello per la matematica, ma solo di recente ha visto crescere le vendite da 40 all’anno a oltre 350. «Anche le persone che non si erano mai interessate al ciclismo ora comprano una bicicletta», dice. Le sue biciclette ora vengono esportate in Germania e Stati Uniti e i suoi negozi stanno aprendo in tutta Grecia, compresa Atene, dove la concorrenza è agguerrita.
Ma nella Grecia dell’austerità, le città non sono pronte a ospitare così tanti ciclisti come nelle altre capitali europee. Lungo le poche piste ciclabili disponibili si trovano alberi e macchine parcheggiate, così molti ateniesi sono costretti a districarsi tra i clacson e le manovre azzardate degli automobilisti indisciplinati. «Questa non è Berlino», dicono in tanti, «e andare in bici qui è rischioso». Ma i neociclisti prodotti dalla crisi sono ottimisti e credono che anche in Grecia la cultura delle due ruote crescerà come in Germania e in Olanda. Non fosse altro perché ai piedi del Partenone la benzina ha ormai superato 1,70 euro a litro.