Effetto crisi: le assunzioni di immigrati calano del 27%

Effetto crisi: le assunzioni di immigrati calano del 27%

La crisi che ha colpito l’Italia, riduce le opportunità di lavoro anche per i lavoratori immigrati, e come conseguenza quest’anno ci saranno 22 420 assunzioni in meno per quanto riguarda la manodopera non stagionale di origine straniera nell’industria e nei servizi. Questo quanto emerge dallo studio annuale sulla domanda di lavoro immigrato per il 2012, segnalato dalle imprese italiane dell’industria e dei servizi, e rilevato attraverso il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. «Il calo registrato dallo studio è di circa -27%, passando dagli 82 990 posti di lavoro per immigrati dello scorso anno ai i 60 570 di quest’anno. E la riduzione riguarda soprattutto le imprese con meno di 50 dipendenti che assumeranno 30 190 immigrati, 19 840 in meno rispetto al 2011 (l’ 88,5% di tutto il calo previsto quest’ anno) e le regioni del Nord-Italia, dove le entrate saranno appena 36 060, contro le 51 550 dello scorso anno (15 490 assunzioni previste in meno, il 69% di tutta la riduzione attesa)».

Ai 60.570 stranieri assunti quest’anno, a carattere non stagionale, vanno poi aggiunti i 52 160 stagionali, arrivando così a circa 113mila nuovi lavoratori di origine straniera. Meno sì di quelli che prevedevano di assumere lo scorso anno, che si aggiravano intorno ai 138 200, ma la quota di lavoratori immigrati sul totale delle assunzioni, aumenterà comunque, passando dal 16,3% dello scorso anno al 17,9% di quest’ anno. Questo perché, nonostante la domanda di lavoro immigrato sia diminuita del 18% rispetto allo scorso anno, in parallelo quella italiana si è ridotta del 31,6% aumentando così l’incidenza relativa delle assunzioni di immigrati su quelle totali».

Ferruccio Dardanello presidente di Unioncamere, ha anche affermato che «i lavoratori immigrati sono ormai una componente fondamentale della nostra forza lavoro anche perché in genere ricoprono profili professionali per cui è raro trovare candidati italiani. È importante quindi non disperdere competenze utili al nostro sistema produttivo e mettere in campo – come le Camere di commercio stanno facendo in collaborazione con il Ministero del lavoro – corsi di riqualificazione del lavoro e iniziative di sostegno a chi voglia creare una propria impresa».
 

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