Si chiama Green Gym ma non è una palestra a basso consumo energetico che non inquina, bensì una disciplina sportiva che unisce attività fisica e lavoro all’aria aperta. Nata in Gran Bretagna quindici anni fa grazie al medico William Bird, la Green Gym sta prendendo sempre più piede tanto da essere diventata una vera e propria tendenza. Anche se in realtà non fa altro che riprendere la vita dei nostri nonni, che lavoravano i campi e bruciavano molte più calorie di noi. Così zappare la terra, fare giardinaggio, potare gli alberi, seminare o estirpare l’erba sono diventate delle vere e proprie pratiche sportive, da vivere all’aria aperta, al contatto con Madre Natura.
I benefici sono molteplici dovuti soprattutto al connubio tra sport e aria aperta. Come dimostra anche uno studio dell’Oxford Brookes University, la Green Gym fa bene all’apparato cardio-circolatorio, alla respirazione, al muscoli ma anche all’umore, perché il verde ha un effetto calmante e anti-depressivo. Inoltre questo tipo di attività semplice e sana permette di allenare tutte le fasce muscolari, brucia le calorie, fa perdere peso e tonifica i muscoli.
Per ottenere risultati però bisogna allenarsi almeno una volta alla settimana o coltivare un piccolo orto in terrazzo. Niente di nuovo insomma eppure la Green Gym negli ultimi anni è diventata un piccolo fenomeno di costume in Gran Bretagna, oltre che una disciplina conosciuta a livello nazionale e il dottor Bird, seguito da circa 6.000 persone si è guadagnato la nomina di MBE (Member of the Order of the British Empire) da parte della regina Elisabetta.
E la “palestra verde”arriva anche in Italia. In Toscana infatti, a Firenze, sono stati organizzati dei corsi all’interno di giardini e orti, dove giardinieri e laureati in scienze motorie tengono le lezioni di Green Gym. E alcune associazioni come Legambiente o WWF, programmano gite o giornate per ripulire boschi e spiagge e allo stesso tempo, per mantenersi in forma.