Le Regioni affette dalla piaga della criminalità organizzata non solo producono politici che saranno maggiormente coinvolti in scandali, ma più il periodo di campagna elettorale sarà caratterizzato da violenze e omicidi, e più si abbasserà la qualità degli amministratori locali che saranno eletti. A fornire questo quadro desolante è un paper dell’Università Bocconi di Milano, firmata da Paolo Pinotti, ricercatore presso il dipartimento di Public Management dell’ateneo meneghino. La presenza della mafia nelle amministrazioni locali, evidenzia poi Pinotti, equivale a una perdita di 16 punti di Pil in un arco di trent’anni, principalmente per via della contrazione degli investimenti privati e dell’inefficacia di quelli pubblici.
«La presenza di organizzazioni criminali rappresenta uno dei principali ostacoli alla crescita economica e allo sviluppo di diverse regioni e paesi in tutto il mondo» si può leggere nello studio, che prosegue: «Oltre il costo immediato imposto dalla violenza e dalle attività predatorie, queste organizzazioni potrebbero approfittarsi del loro potere militare ed economico per influenzare i processi di decisione politica».
Lo studio, inoltre, prova che, in periodi elettorali, si registrino picchi anormali nel tasso di omicidio nelle regioni affette da mafia. A questo si aggiunge una relazione inversa tra l’aumento e la qualità dei politici eletti ad ogni tornata.
Esaminando la relazione tra l’intensità delle violenze nei periodi elettorali e le caratteristiche dei politici eletti ad ogni tornata, risulta infatti che i politici eletti in periodi più violenti hanno una probabilità più alta di essere coinvolti in scandali o avere un capitale umano più basso, ovvero un minore livello d’istruzione. I risultati sono qualitativamente simili quando si considerano tutte le regioni affette dalla mafia e quando si restringono a due regioni, Puglia e Basilicata, che hanno registrato forti discontinuità nella presenza di organizzazioni criminali verso la fine degli anni Settanta.
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Istruzione più bassa e più alta probabilità di essere coinvolti in scandali: ecco cosa bisogna aspettarsi dalla classe politica eletta in regioni dove l’attività criminale è particolarmente forte.
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*ricercatore presso il Dipartimento di Public Management dell’Università Bocconi di Milano