Il Partito Pirata odia il copyright, ma non se protegge la sua leader

Il Partito Pirata odia il copyright, ma non se protegge la sua leader

Anche i pirati sbagliano. Julia Schramm leader del Partito Pirata tedesco, si batte da alcuni anni, fra le altre cose, per «la riforma del diritto d’autore e dei brevetti, per favorire il libero scambio di informazioni su Internet e una libertà di circolazione della conoscenza». Ma soprattutto si è caratterizzata per la sua visione utopica di internet, «un’enorme libreria, dove la conoscenza e le storie di tutte le persone sono unite, raccolte e archiviate libere della disgustosa proprietà intellettuale», come l’ha definita lei, secondo quanto riportato dal the Atlantic.

Già, quando si tratta del lavoro altrui però. Perché lo stesso discorso sembra non valere per lei. Da poco la giovane e affascinante leader, ha infatti pubblicato un libro Click Me: Confessions of an Internet Exhibitionist, una raccolta delle sue esperienze di blogger (tra l’altro criticato dai giornali tedeschi). Disponibile inizialmente gratis sul web, ora la Schramm e il suo editore stanno ritirando le copie del libro dalla piattaforma di condivisione online del Partito Pirata tedesco e dagli altri siti di condivisione. La giovane leader si è giustificata sostenendo che l’editore del gruppo britannico Random House, aveva già versato come anticipo 100mila euro, e per questo motivo, ha dovuto ritirare le copie online.

Così ora cliccando sull’ebook viene fuori il messaggio: «Questo file non è più disponibile a causa di una richiesta di rimozione ai sensi del Digital Millennium Copyright Act presentata da Julia Schramm e dal gruppo Verlag». Lo stesso copyright tanto odiato dai Pirati.