Ma dove doveva andare Rosi Mauro, per lasciare a metà la seduta in Senato? Una seduta, tra le altre cose, dedicata ad affrontare il tema della violenza sulle donne. «Impegni urgenti e improrogabili», è la fredda risposta. Sì, ma quali? Nessun lo sa. I colleghi senatori, sul fatto, cadono dalle nuvole. Soprattutto gli ex colleghi della Lega, che sono piuttosto molto curiosi di saperlo. Ma nulla trapela: il mistero rimane fittissimo. Nemmeno Lorenzo Bodega, il collega di partito (quello nuovo, che per chi non lo sapesse si chiama Siamo Gente Comune), vuole dire nulla. La cosa diventa un giallo, e tutti chiedono di indagare.
All’improvviso, un lampo nel buio. Secondo la portavoce di Rosi Mauro, la vicepresidente aveva un incontro, urgente e improrogabile, con «alcuni lavoratori, per il sindacato». Quale sindacato? Forse il SinPa, il fantomatico Sindacato Padano, un impegno tanto importante che dopo la cacciata dalla Lega, i leghisti glielo hanno lasciato in mano. «Sì, ecco, sì». Ma dove? «Non lo so». Ma, almeno, al Nord, al Sud? Se ha preso un aereo era lontano da Roma. «Guardi, non lo so». E chi erano i lavoratori? «Non lo so». Almeno, erano operai o altro? «Non lo so». L’unica cosa che si sa, insomma, è che era al Sinpa, e nessuno lo può confermare. «E consideri che l’impegno era importante, perché era già stato rimandato una volta». Esserci diventa anche una questione di educazione. Ma se si chiede quando fosse stato il primo incontro, poi saltato, si ha sempre la stessa risposta. «Non lo so».
Però, nell’agenda di Rosi Mauro, si scopre, «non c’era solo il Sinpa: aveva anche un impegno con SGC». Che purtroppo non sono le iniziali di una persona misteriosa, ma, appunto, la sigla di Siamo Gente Comune, e più che una notizia, sembra una pubblicità. Ma anche qui, sulla natura dell’impegno, senz’altro urgente e improrogabile, non è dato sapere.