Londra, 21 ottobre 2012 – In seguito all’articolo pubblicato giovedì 18 ottobre 2012 sul Corriere della Sera, firmato da Stefano Agnoli, Algebris comunica di aver dato mandato ai propri legali in Italia e in UK di procedere penalmente e civilmente nei confronti del giornalista e del Corriere della Sera.
Nell’articolo si afferma tra l’altro:
1) “la società è nata alle Cayman”
Algebris è nata a Londra nel 2006 e non alle Cayman Islands; semplicemente informandosi il giornalista avrebbe saputo che sin dall’inizio l’Inland Revenue ha stabilito che i proventi generati dall’attività di gestione di Algebris sono da considerarsi tassabili in Inghilterra, luogo di residenza dei suoi gestori e partner. In altre parole, l’Inland Revenue ha stabilito inequivocabilmente che Algebris è una partnership nata in Inghilterra, è inglese, paga le tasse in Inghilterra attraverso i suoi partner e ai fini fiscali le Cayman non c’entrano nulla.
2) “….resta il fatto che la holding proprietaria del gruppo di Serra, la Algebris Investments (Cayman) Ltd, sia stata costituita a suo tempo nelle Cayman Islands…..”
Algebris Investments (Cayman) Ltd non è la holding proprietaria del gruppo, bensì una società di servizi controllata, nella massima trasparenza, da Davide Serra. Davide Serra, che risiede in Inghilterra, paga le tasse in Inghilterra.
3) “la trasparenza conta, e anche dove si pagano le tasse….”
Contrariamente a quanto scritto dal dottor Agnoli, è tutto trasparente, considerato che Algebris è vigilata da Fsa e Sec, i suoi profitti sono tassati dall’Inland Revenue inglese, come anche i suoi partner e gestori. Essere accusati di poca trasparenza è denigratorio e anche in questo caso sarebbe stato sufficiente e opportuno un confronto con la Società.
4) “dalla holding delle Cayman sono stati versati nel 2011 alla società londinese di Serra (dati di bilancio) 6,94 milioni di sterline di commissioni. Nel 2010 erano 9,68 milioni….”
È evidente che da ovunque provengano i profitti, questi sono stati tassati in UK, non commentabile l’osservazione di costume sui tanti o pochi profitti di chi sostiene Renzi.
Stupisce che il dottor Agnoli non abbia avuto alcun dubbio su quanto letto sui bilanci, alla luce dei fatti mal interpretato, e non abbia cercato alcun confronto con la Società sui dati riportati.