La denuncia: “A Taranto i bimbi nascono col cancro”

La denuncia: “A Taranto i bimbi nascono col cancro”

Giuseppe Merico è il primario del reparto di pediatria dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, a pochi chilometri dall’acciaieria del Gruppo Riva. Per anni, quando ancora ministri e imprenditori non si interessavano ai fumi dell’Ilva, il pediatra ha organizzato manifestazioni e campagne di comunicazione con la sua associazione “Bambini contro l’inquinamento”, denunciando la gravità delle malattie di cui sono affetti i suoi piccoli pazienti. Dall’asma ai tumori. Come quando portò in piazza quindicimila persone tra figli, mamme e papà al grido «Vogliamo il cielo blu». Ma l’allarme che lancia ora, dopo la pubblicazione dei dati del ministero della Salute, è più grave: «A Taranto i bambini nascono già con il cancro».

Dottor Merico, cosa sta accadendo ai bambini di Taranto?
Negli ultimi anni, attraverso lo screening che si fa ai neonati al terzo giorno di vita, abbiamo scoperto che diversi bambini appena nati avevano già un tumore. Due casi di neuroblastoma li abbiamo scoperti di recente. L’ultimo è quello di un bambino nato con il tumore alla prostata.

Questo cosa significa?
Significa che c’è un danno genotossico, che qualcosa ha causato modificazioni nel Dna. Le mamme hanno il sistema immunitario alterato e trasmettono il cancro ai propri figli. Il guaio è che queste mutazioni si trasmettono per due generazioni, quindi i figli le trasmetteranno a loro volta alla prossima generazione.

Quali sono la cause?
I veleni di Taranto sono diversi, diffusi nell’aria non solo dall’Ilva ma anche dalla raffineria e dagli altri stabilimenti presenti nel golfo. Basta pensare agli alti livelli di pm10, le polveri sottili che arrivano nel rione Tamburi, quello più vicino allo stabilimento dell’Ilva. E a soli trecento metri dai parchi minerali dell’acciaieria c’è proprio una scuola elementare. Le pm10 sono ricche di benzopirene, idrocarburo notoriamente cancerogeno. Questi veleni si possono ritrovare anche nel latte materno.

Anche il latte materno è inquinato?
Tra il marzo e l’aprile del 2008 feci analizzare campioni di latte materno di alcune neomamme. Venne fuori che contenevano livelli di diossina che superavano di tre volte i normali valori. Se un bambino beve il latte della madre inquinato, cosa gli accadrà tra 10-20 anni? Cosa ne so io se i giovani di vent’anni che oggi si ammalano di cancro sono quelli che da neonati si sono nutriti con il latte inquinato di diossina delle loro madri? Allora, quando denunciai questi casi, molti si scagliarono contro di me dicendo che esageravo e sfruttavo i bambini, ma oggi i dati diffusi dal ministero della Salute confermano quello che ho sempre detto.

Quali sono le malattie più comuni tra i suoi pazienti?
Va detto che i bambini, rispetto agli adulti, sono più vulnerabili agli elementi inquinanti presenti nell’aria e negli alimenti. Le malattie vanno dalle infezioni alle vie respiratorie alle allergie, dall’asma alle malattie oncologiche. Ogni anno abbiamo almeno quattro o cinque leucemie infantili. Ma ancora non possediamo i numeri complessivi perché non sappiamo quanti bambini di Taranto vanno a curarsi in ospedali fuori dalla città.

Di cosa ha bisogno Taranto?
C’è bisogno di una legge speciale per la città. Proprio a partire dalla risoluzione delle carenze di organico, tra medici e infermieri, nella struttura ospedaliera per far fronte all’emergenza sanitaria. E pensare che volevano anche raddoppiare gli stabilimenti della raffineria…
 

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