Lo sfidante si è presentato ben preparato e ha mostrato una padronanza impressionante delle varie questioni. É stato pungente, energico e diretto. Di tanto in tanto ha corretto il Presidente, educatamente ma puntualizzando con fermezza che le sue proposte erano state travisate. Ha rilasciato in chiusura una dichiarazione forte, e quando tutto si era concluso, gli esperti erano tutti d’accordo sul fatto che avesse ridato nuova linfa alla sua campagna elettorale. Il Presidente, da parte sua, è sembrato un po’ fiacco e un po’ distratto. Ha mancato di energia e si è affidato molto ai suoi appunti. Nel complesso, ha dato l’impressione che avrebbe preferito essere dal dentista. Persino alcuni membri del suo stesso partito hanno dovuto ammettere che ha perso il dibattito.
Correva il 1984. Il Presidente era Ronald Reagan, e lo sfidante era Walter Mondale. Prima di analizzare il dibattito di ieri sera a Denver, che i giornalisti televisivi e gli utenti di Twitter hanno definito all’unanimità una grande vittoria per Mitt Romney (alcuni l’hanno definito un ko tecnico) è bene ricordare un po’ di storia. Questo è solo un dibattito di tre, e i più appoggiano ancora in pieno Obama. Non ha perso le elezioni stanotte, tutt’altro. Ma certamente ha reso la campagna elettorale più interessante, esattemente il contrario di quanto era nelle sue intenzioni. E questo, nessuno lo può negare.
Ora, le grandi questioni sono le seguenti: che vantaggio ne ricaverà Romney in termini di voti? Obama può ancora recuperare? É alla seconda performance pubblica non convincente, il suo discorso alla convention è stato il primo. Per i sostenitori del Partito Democratico è ancora troppo presto per farsi prendere dal panico, ma il Presidente e la sua campagna elettorale hanno bisogno di migliorare. L’ipotesi che possano farcela senza sforzi fino alla vittoria, nella misura in cui non commettono grossi errori, – un’ipotesi che sembra aver determinato le loro azioni almeno dall’inizio di agosto – è stata messa in discussione in maniera drammatica. Nei prossimi due dibattiti, vedremo sicuramente un Obama molto più aggressivo e concentrato. Ma ciò che è successo a Denver ha dato al suo sfidante una grossa spinta in termini di sicurezza di sé e credibilità.
Dopo aver sfidato l’opinione comune, suggerendo, un paio di giorni fa, che Romney avrebbe pututo avere una grande serata, mi piacerebbe sfidarla di nuovo sostenendo che Obama ha fatto ben più di quanto la maggior parte degli esperti ha detto. Ma proprio mentre stavo pensando a come argomentare una tesi di questo tipo, ho girato sulla Cnn per vedere un po’ dei commenti post-dibattito, e ho visto James Carville con l’aria di uno che avessero costretto a mangiare la propria cravatta. «Sembrava che Mitt Romney volesse essere lì, mentre il Presidente Obama no». Ha farfugliato infine Carville, con il volto contratto in un’orribile smorfia. E ha continuato: «Romney ha avuto un’ottima serata». Poco dopo quella provocazione, Stephanie Cutter, una dei manager della campagna di Obama, è intervenuta direttamente dalla spin-room. «Siamo abbastanza positivi rispetto alla performance di stasera del Presidente» ha dichiarato. Oh oh, ho pensato: «Ha detto soltanto ‘abbastanza positivi’?». E il peggio doveva ancora arrivare: «Non stava parlando alle persone presenti – ha proseguito Cutter – Non stava parlando agli esperti. Stava parlando a chi ascoltava da casa».
Ho accantonato il mio piano di scrivere un pezzo revisionista e ho girato su Fox News, dove Sean Hannity si atteggiava come se Sarah Palin avesse acconsentito a divorziare da suo marito Todd per sposare lui: «Abbiamo visto il Presidente Obama come non lo avevamo mai visto prima – ha dichiarato – Non è mai stato annichilito in maniera così sostanziale». Come spesso accade, il sondaggista Frank Luntz ha raccolto i pareri di una ventina di “persone da casa”, quelle di cui parlava Cutter. Erano della zona di Denver. Tredici hanno votato Obama nel 2008 – ha dichiarato Luntz – e dieci hanno votato per John Mc Cain. Quando ha chiesto quanti di loro pensavano che il Presidente Obama avesse vinto il dibattito, due o tre mani si sono alzate. Quando ha chiesto quanti pensavano che avesse vinto Romney, quasi tutti gli altri hanno alzato la mano.
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