Dopo Mario Monti un altro Mario. Il settimanale americano Time dedica la prestigiosa copertina di novembre della versione internazionale a Mario Balotelli. Volto cupo, occhi bassi, e muscoli esposti allo sguardo del fotografo. L’attaccante del Manchester City ha concesso una lunga intervista a Catherine Mayer e Stephan Faris, che lo hanno definito «infinitamente affascinante», non solo come sportivo «ma anche come personaggio».
Al centro dell’intervista non solo il calcio, ma anche il razzismo e l’identità europea. Super Mario ha spiegato come i suoi rigori possano essere infallibili. «È un gioco psicologico fra me e il portiere. Io so come controllare il mio cervello. E quando il portiere si muove prima di me, significa che ha perso». I gol più belli? « Quello contro la Germania negli europei, con l’Inter contro il Rubin Kazan e il primo con il City contro lo United».
Poi è passato alla politica e al razzismo in Italia. Balotelli sogna di incontrare Barack Obama. «La sua elezione è stata una cosa che ha cambiato la storia, sono stato molto felice e il suo esempio potrebbe aiutare l’Italia a diventare più moderna».
Sul razzismo, Mario dice di averlo conosciuto solo quando è diventato famoso. «Non puoi farci niente contro quei pochi stupidi razzisti che ci sono in Italia, ma spero di poter aiutare l’Italia a essere un paese moderno, come l’Inghilterra, come gli Stati Uniti».
Leggi l’intervista integrale sul sito del Time