Un autobus è esploso stamattina intorno a mezzogiorno nel centro di Tel Aviv. Ventuno persone sarebbero rimaste ferite e tre sarebbero gravi. Alcuni testimoni avrebbero visto un uomo lasciare un ordigno sull’autobus e poi scappare. Non si tratterebbe quindi di un attacco suicida. Al-Arabiya ha riferito che almeno uno dei presunti terroristi è una donna. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz la polizia ha arrestato un sospetto mezz’ora dopo l’attacco, ma è poi stato subito liberato.
“Una bomba è esplosa su un autobus nel centro di Tel Aviv. Questo è stato un attacco terroristico. La maggior parte dei feriti ha riportato solo ferite lievi”, ha riferito subito dopo l’attentato Ofir Gendelman, un portavoce del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Hamas ha rivendicato l’attentato dagli altoparlanti delle moschee di Gaza. “Le Brigate Quassam sono state in grado di mettere una bomba su un autobus nel centro di Tel Aviv nonostante le misure di sicurezza”. Colpi di arma da fuoco celebrativi sono risuonati a Gaza City quando le radio locali hanno riferito dell’esplosione. Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha lodato l’attentato. «Hamas benedice l’attacco a Tel Aviv e lo considera una risposta naturale al massacro israeliano a Gaza».
L’attacco si è verificato nel momento in cui il segretario di stato americano, Hillary Clinton, si trovava colloquio con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per tentare di arrivare a un accordo di tregua tra Israele e Hamas.
In un appello diffuso subito dopo l’attentato, il Papa ha detto che «odio e violenza non sono la soluzione» per «l’aggravarsi della violenza tra israeliani e palestinesi nella striscia di Gaza».
L’ultimo attentato a Tel Aviv si era verificato nell’aprile 2006, quando un attentatore suicida palestinese si era fatto esplodere nei pressi della stazione degli autobus, uccidendo 11 persone.