Ci siamo, da oggi Google è più simile agli esseri umani, più intelligente e intuitivo grazie all’introduzione del Knowledge Graph. Quante volte ci siamo scoraggiati nel cercare una data informazione? Quante volte abbiamo abbandonato la ricerca stanchi di vagare nel mare di informazioni inutili? Con l’introduzione del Knowledge Graph Google migliora le risposte e offre risultati molto più umani poiché interpreta il modo di ragionare del nostro cervello. L’ultimo Update di Google segue il Panda e Penguin ed è l’aggiornamento che introduce nel mondo del web semantico globale che mira a fornire informazioni strutturate e dettagliate sul tema ricercato.
L’ambizione di Google è nota: «Rispondere alle domande degli utenti nel modo più umano possibile adattando le risposte al nostro cervello e al suo modo di ragionare». Con la graduale introduzione dell’algoritmo Knowledge Graph Google dà ufficialmente il via al web semantico. Questa nuova versione del web permette di raffinare i collegamenti e la ricerca delle informazioni in maniera davvero rilevante poiché si avvale di strumenti e mezzi sempre più sofisticati. In tal modo ad esempio se cerchiamo sul motore di ricerca il nome di un cantante famoso – ad esempio Eros Ramazzotti – non solo otteniamo risposte pertinenti ma si hanno anche informazioni in merito all’ultimo disco e il relativo link con collegamento ipertestuale al sito per scaricarlo.
Per migliorare le risposte del sue motore di ricerca il colosso di Mountain View si avvale delle informazioni provenienti da diverse fonti tra cui Wikipedia. «Questi dati provengono dalla rete – indica Aaron Brown, Google Search Senior Product Manager – ed è da tempo che lavoriamo per rielaborarli al fine di renderli sempre più affini al nostro progetto. Siamo partiti negli Usa con il migliorare i risultati per le query sui farmaci e arriveremo in futuro a tracciare miliardi di cose reali, di artisti e personaggi».
Il web semantico globale mira a fornire informazioni strutturate e dettagliate sul tema ricercato, oltre a un elenco di link ad altri siti rielaborando il modo di pensare umano. L’obiettivo è offrire agli utenti informazioni sempre più utili e affini alle query ricercate senza dover navigare inutilmente nei siti web. Infatti, con il graduale inserimento del Knowledge Graph le informazioni più rilevanti saranno presenti direttamente sulla pagina dei risultati di ricerca. «Se ad esempio – spiega Brown – cerchiamo sul motore di ricerca Bruce Springsteen l’algoritmo ci offrirà oltre alla biografia e la discografia, le date dei concerti e le informazioni per acquisire i biglietti».
La graduale introduzione del Knowledge Graph rientra nell’ambizioso progetto di Google di offrire solo contenuti di qualità. Infatti, negli ultimi anni Google ha apportato numerose modifiche agli algoritmi al fine di migliorare i risultati restituiti dalle ricerche utente. L’intento di Big G è quello di combattere lo spam, quindi fornire risultati qualitativamente migliori. Perseguendo tale obiettivo, già nel 2011 Google ha lanciato l’aggiornamento Panda e nel 2012 ha introdotto l’Update Penguin con lo scopo di penalizzare i siti di dubbia utilità o di spam.
Il Panda è ancora attivo e mira a penalizzare i siti di bassa qualità, cioè quei siti web che sono a basso valore aggiunto per gli internauti, in particolare le pagine web che propongono contenuti copiati da altri siti. Realmente sta influendo sul 15% del volume complessivo delle ricerche. Allo stesso tempo, Google Panda garantisce un miglior posizionamento ai siti di alta qualità caratterizzati da contenuti freschi. Con il Penguin, invece Google si è spinto oltre indicando che per poter ottenere un buon piazzamento nelle SERP di BigG è anche necessario evitare un utilizzo eccessivo di alcune tecniche SEO. Le tecniche SEO, sostanzialmente, permettono di ottimizzare i siti al fine di renderli più appetibili a Google.
In definitiva, l’aggiornamento Panda, il Penguin e l’introduzione del Knowledge Graph hanno l’obiettivo dichiarato di rendere maggiormente reperibili i contenuti validi e di utilità per i visitatori.
Nel complesso, Google sta sviluppando nuove soluzioni per migliorare l’esperienza degli utenti che si rivolgono al motore di ricerca offrendo contenuti sempre migliori. Oggi con il Knowledge Graph, Google si è spinto oltre introducendo degli algoritmi semantici che permettono di rendere maggiormente reperibili i contenuti di qualità: «Leggendo nel pensiero la nuova ricerca sarà più simile a come gli esseri umani comprendono il mondo».