Editori e parlamento aboliscono le rassegne stampa online

Editori e parlamento aboliscono le rassegne stampa online

Dopo un lungo tira e molla, durato quasi un anno, Parlamentari e Fieg hanno raggiunto l’accordo: dal 2013 la rassegna stampa di Camera e Senato non sarà più online. O meglio, lo sarà, ma solo per i parlamentari e per «altre categorie di soggetti istituzionali a ciò autorizzate». E nemmeno su internet, ma su Intranet, cioè la linea interna disponibile per deputati e senatori.

E gli altri? La funzione della rassegna stampa pubblica era chiara: serviva per far conoscere all’opinione pubblica temi su cui verteva l’attività del parlamento. Ora, a meno di essere soggetti istituzionali a ciò autorizzati, non si potrà più accedere. Il tutto per «contemperare» le due istanze: cioè la funzione dei parlamentari, che devono essere informati, e il diritto d’autore, «tema in questo momento al centro di riflessioni e iniziative in diversi Paesi d’Europa e negli Stati Uniti». E mentre si riflette, è meglio oscurare.

Vedi anche: Addio rassegne stampa online. E adesso chi comprerà tutti quei giornali?

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