Mps, ecco le carte della procura di Milano sulla “banda del 5%”

Mps, ecco le carte della procura di Milano sulla “banda del 5%”

Quella con la banca d’affari Dresdner con al centro una transazione da 120 milioni è stata «un’operazione contro ogni logica commerciale» servita a Siena «per sostituire titoli in sofferenza con altri in salute» e ad «alti dirigenti di Monte dei Paschi» per intascare «pagamenti riservati». Il pm Roberto Pellicano sta per chiedere il processo a carico di 18 persone accusate di incassare creste sulle compravendite di titoli attraverso la svizzera Lutifin, ma è il collegamento con la vicenda senese a colpire perché la strada rovinosa sembrava già tracciata nel 2007.

Ecco come viene spiegata la triangolazione fra Mps, Dresdner e l’intermediaria svizzera Lutifin in una nota del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza agli atti dell’indagine milanese che anticipa il ciclone su Rocca Salimbeni. «È stato accertato – scrivono i finanzieri – che la Lutifin services Sa era stata utilizzata quale veicolo per effettuare pagamenti riservati nei confronti di alti dirigenti del Monte dei Paschi di Siena in cambio dell’acquisto, da parte dell’istituto di credito da cui dipendevano, di un pacchetto titoli all’interno dei quali ve ne erano alcuni (cosiddetti derivati) che presentavano forti perdite per Dresdner Bank». Si tratta di titoli (codice Isin XS0257560028), emesse nell’ambito del programma “Classic Asset Backed Medium Term Note”, da Skylark, società veicolo di Dresdner Bank, domiciliata alle Cayman. L’operazione di cessione titoli riguardava un nozionale di 120milioni, su cui la Lutifin ha incassato una commissione dello 0,5% (600mila euro). Nell’atto viene citata la testimonianza di Antonio Rizzo, ex funzionario della banca d’affari tedesca, sentito il 13 ottobre 2008 dai pm di Milano, che afferma che Gianluca Baldassarri e Pompeo Pontone, rispettivamente all’epoca capo della finanza di Siena e responsabile della filiale di Londra di Monte dei Paschi di Siena, erano conosciuti come «la banda del cinque per cento perchè su ogni operazione prendevano tale percentuale». Anche se per ora la Procura non ha trovato prove su chi avrebbe lucrato ai piani alti di Rocca Salimbeni.

Anche le ragioni della transazione sui titoli emessi da Skylark suscitano perplessità. «Scopo dell’operazione era quello di far ristrutturare il pacchetto a Mps la quale si è occupata in definitiva di sostituire i titoli in sofferenza con altri in salute in modo da consentire a Dresdner di neutralizzare le perdite che stava subendo scaricandole di fatto in capo a Mps». Ricapitolando: Dresdner effettua una transazione con Mps, Lutifin media e lucra «contro ogni logica commerciale dal momento che l’operazione per sua natura non necessitava di un intermediario». E su chi piomba il danno? Su Mps. Sembra di scorgere la storia che si sta scrivendo in questi giorni: qualcuno, gli alti dirigenti ingrassa, e la banca viene prosciugata.

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