C’era una volta un Massimo D’Alema che sognava cose di “sinistra”. Che da ministro degli Esteri creava scalpore abbracciando gli esponenti di Hamas in Palestina. Ora c’è il Tartufo. Sì proprio quello che a peso d’oro ci grattuggiano sui tagliolini al ristorante. D’Alema, a Norcia, ha ricevuto oggi l’incarico di ambasciatore del tartufo presso le istituzioni italiane e nel mondo. La sua prima dichiarazione è stata questa: «Se quello che mi si chiede è di adoperarmi perché l’obiettivo di riconoscimento del tartufo come patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco possa essere raggiunto sono onorato e lo farò senza dubbio». Come dire, il senso delle istituzioni…