Pontebba è un comune dell’alto Friuli al confine tra Italia e Austria. Poco più di 1.500 anime, montagne innevate da un lato e dall’altro, che dalla prossima legislatura avranno un proprio rappresentante in Parlamento. Il sindaco, Isabella De Monte, scelta alla parlamentarie del Partito democratico con un boom di preferenze, varcherà presto il portone di Palazzo Madama. Quarantuno anni, avvocato, «mi è sempre piaciuto studiare le leggi», dice, «e ora realizzerò il mio sogno».
Sindaco, il suo è uno dei comuni virtuosi d’Italia. Porterà questo modello anche a Roma?
Sì, sono ben orgogliosa di partire da questo. Siamo tra i comuni virtuosi, rispecchiamo una filosofia generale che è quella di basarsi su una valutazione in termini energetici, puntando sulle rinnovabili e sul risparmio, e su forme di decisioni partecipative. Come abbiamo fatto per il nostro bilancio di previsione.
Continuerà a fare il sindaco?
Sì, manterrò il doppio incarico. I due ruoli non sono incompatibili, in quanto Pontebba è un comune sotto i 5mila abitanti. Finora mi sono divisa tra il mio lavoro come avvocato in un ente pubblico e il municipio. Ora, rinuncerò al lavoro, ma continuerò a fare il sindaco, visto che manca un solo anno alla fine del mandato, e insieme la senatrice.
Quindi farà la pendolare. Ha già trovato casa?
Sì, farò avanti e indietro dal Friuli a Roma. Per la casa, mi affiderò alle persone che conosco, il partito ci offre una base logistica.
E i suoi concittadini cosa penseranno di un sindaco non proprio presente?
I cittadini sono abituati a non vedermi al 100 per cento. Lavorando a Udine e facendo già avanti e indietro ogni giorno, mi vedono già al 60 per cento. In ogni caso per un comune così piccolo è un orgoglio avere un proprio rappresentante in Senato.
Porterà a Roma le questioni della sua terra?
Sì, serve una urgente revisione del patto di stabilità che sta mettendo in crisi molti comuni. Faccio parte dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani, ndr) regionale e so che è addirittura in forse il pagamento dei cantieri in essere. Questo è il cambiamento più urgente.
Prima parlava di risparmio energetico e rinnovabili. In questo caso, le sue proposte si sovrappongono con quelle del Movimento cinque stelle.
Sì, bisogna puntare sulle rinnovabili. Basti pensare che c’è un documento di Legambiente che mostra come le imprese legate alle rinnovabili sono aumentate dal 2006 a oggi da 400 unità a 7.800. Ci sono imprese di questo tipo in quasi tutti i comuni. È un settore in crescita. Anche se bisogna fare un po’ d’ordine e valutare soprattutto attentamente gli effetti ambientali di questi impianti.
E a Pontebba cosa ha fatto di concreto in questo senso?
Abbiamo posizionato una centralina idroelettrica sull’acquedotto, in modo da non sprecare altra acqua e non dover costruire impianti ex novo. E poi abbiamo costruito un impianto geotermico sul palaghiaccio. È importante, anche in Parlamento, muoversi verso investimenti come questi che portano a risparmi effettivi sui costi.
Ma è pronta ai lavori parlamentari? Sa già come funziona?
Credo che per entrare in Parlamento sia importante avere una esperienza amministrativa alle spalle. Non mi sento affatto spaventata. Quello che mi preoccupa è l’attuale scenario di incertezza. Bisogna appellarsi al senso di responsabilità di ognuno, senza attaccarsi alle beghe di partito.
Avvocato, pubblica amministrazione, Anci, la potrona di primo cittadino: l’arrivo in Parlamento per lei sarà come la realizzazione di un sogno.
È il sogno di qualsiasi persona che abbia studiato queste cose. Mi è sempre piaciuto studiare le leggi e ora realizzerò il mio sogno sotto forma di impegno.