Fratelli d’Italia batte il Movimento 5 Stelle in produttività all’assemblea regionale siciliana per 193 atti contro 123. Meglio ancora, il singolo consigliere (pardon, deputato regionale, come prevede lo statuto siciliano) Salvino Caputo, eletto nel Pdl e che rappresenta in regione la nuova formazione Fratelli d’Italia, ha sconfitto i 15 consiglieri del M5S, che alle scorse elezioni è risultato il primo partito dell’isola.
All’inizio del mese Caputo, avvocato penalista e alla sua quarta legislatura regionale, aveva contestato a Rosario Crocetta il “modello Sicilia”, quello che tanto piace a Beppe Grillo, quello che vede la giunta di sinistra sostenuta dall’esterno dal M5S, che viene spesso accontentato nelle sue richieste e come nel contrasto al Muos (il sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense di Niscemi, Caltanissetta) e nell’abolizione delle province, ha dettato l’agenda.
Allora, Caputo aveva attaccato le dichiarazioni del governatore con un: «Altro che modello Sicilia». E aveva attaccato i grillini sulla produttività dicendo che «quindici deputati regionali del Movimento Cinque Stelle producono un numero di atti parlamentari inferiori a un solo deputato regionale e vengono elevati a modello parlamentare nazionale. Senza volere stabilire primati, credo che sia doveroso evitare sensazionalismi e puntare l’attenzione sui veri temi della Sicilia senza ingenerose enfatizzazioni. Non intendo affermare alcun primato, ma ritengo doveroso che senza sensazionalismi venga affermato un principio di riconoscimento del lavoro fatto da un parlamentare che lavora con impegno senza comunicare statistiche da elevare a modello politico».
Molti, dai grillini, s’immaginavano una reazione d’orgoglio. I più giovani eletti si sarebbero rimboccati le maniche e avrebbero dato una lezione di produttività ed efficienza a Caputo. E invece non è andata così. Se nel momento in cui il rappresentante di Fratelli d’Italia lanciava la sua invettiva aveva al suo attivo 20 disegni di legge (di cui solo la metà come primo firmatario), 97 atti ispettivi 15 mozioni e 5 ordini del giorno contro gli 86 atti totali dei grillini divisi in 10 disegni di legge e 76 tra interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno, oggi la forbice si è di molto allargata. Caputo era partito anche piano presentando il suo primo disegno di legge sulle iniziative a sostegno della pesca siciliana lo scorso 29 dicembre e altri otto fino a fine febbraio. Nel mese di marzo invece si è letteralmente scatenato.
Mentre ieri il governatore Crocetta ha tolto la delega allo scienziato Antonino Zichichi denunciando proprio la sua poca produttività e dicendo che «di Zichichi non se ne poteva più, bisognava lavorare e invece lui parlava di raggi cosmici. Forse, sarebbe stato meglio utilizzarlo come esperto», nello stesso campo – ma in ambito di lavori d’assemblea – i tanto coccolati grillini non danno un buon esempio. Ieri, ultimo giorno dei lavori dell’Ars prima della pausa pasquale, Caputo in una conferenza stampa all’Ars ha presentato il suo ultimo disegno di legge «contro la criminalità organizzata e norme contro usura ed estorsioni».
Un’occasione per tirare una linea e verificare se la partita tra i grillini e il fratello d’Italia si è ridotta. Con sorpresa, invece, si è allargata ancora e Caputo risulta di gran lunga vincente – almeno nella produzione di atti e nell’attività assembleare. Solo come primo firmatario ha presentato ben 67 disegni di legge, 110 interrogazioni, nessuna interpellanza, 12 mozioni e 4 ordini del giorno. Tutti insieme i 15 grillini si sono fermati a 12 disegni di legge, 85 interrogazioni, 14 interpellanze, 11 mozioni e un ordine del giorno. Il più produttivo dei grillini è stato Stefano Zito, architetto trentaduenne di Siracusa che ha al suo attivo 3 disegni di legge (sulla creazione degli archivi universitari per favorire la ricerca e l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro, sull’istituzione dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati e sulla revisione degli oneri per permessi retribuiti di consiglieri di enti locali), 15 interrogazioni, 1 interpellanza, 1 mozione e nessun ordine del giorno.
A seguirlo sempre con la presentazione di 3 disegni di legge, il candidato governatore Giancarlo Cancelleri che però ha appena 5 interrogazioni, 4 mozioni e un ordine del giorno. Tra i parlamentari regionali a 5 stelle meno produttivi, invece, con appena un atto l’uno, meritano un ex aequo il vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino che ha presentato un’interrogazione per sapere quali misure intendano adottare il Governo regionale per garantire pari diritti in materia di trattamento pensionistico ai dipendenti della Regione siciliana rispetto ai dipendenti statali, e la consigliera Vanessa Ferreri, che ha presentato una mozione sui «danni all’agricoltura nella zona compresa tra Marina di Acate e Alcerito», nella sua provincia di Ragusa.