Il Manchester United è primo in Premier con ben 15 punti di vantaggio sugli odiati cugini del City. Eppure, tra i tifosi dei Red Devils abbondano le facce tristi. Sarà perché il calciomercato estivo ha portato un solo grande nome (e che nome però: Van Persie), o perché la vittoria della Champions manca già da 4 anni e mancherà anche alla fine di questa stagione. O forse perché i conti della società hanno più di un semplice buco. E proprio quella Champions andava riconquistata, per fare un po’ più di mercato ma soprattutto per ripianare debiti che rischiano di travolgere uno dei club più famosi al mondo. E la discesa in borsa a Wall Street rischia di complicare la situazione.
Il malcontento dei tifosi dello United è, a dirla tutta, di vecchia data. Un fronte compatto schierato contro Malcom Glazer, che nel 2005 acquistò il club per 1,47 miliardi di euro. I tifosi protestarono fin da subito, perché Glazer per procede all’acquisto inondò la società di debiti pari a 850 milioni di dollari. Un dato che portò alla decisione della nuova proprietà di aumentare i prezzi dei biglietti per le partite all’Old Trafford. Un affronto per i fan dei Red Devils, che tentarono anche di istituire un fondo rivale a quello di Glazer in grado di acquisire il club, ma senza riuscirci. Troppi i debiti del club, che nel frattempo era anche uscito dalla borsa di Londra, dove era entrato nei primi anni Novanta facendo compagnia al Tottenham.
Poi, lo scorso luglio, la decisione di rientrare nel mercato azionario, ma stavolta dalla porta di New York. Una decisione dettata dal bisogno di rastrellare fondi tra gli azionisti, visto che il debito del club si era assestato a 435 milioni di euro. Glazer non aveva però fatto i conti con la Securites Exchange Commission (Sec, ovvero l’ente regolatore della borsa americana), che vista la situazione patrimoniale e i libri contabili ha subito fermato l’intenzione del magnate di stabilire la forchetta del prezzo per azione tra i 16 e i 20 dollari. Una mossa che avrebbe permesso al club di gonfiare il proprio valore da 1,47 a 3,34 miliardi di euro. La Sec ha complicato i piani speculativi di Glazer, decidendo che il prezzo di collocamento per azione era di 14 dollari. Nonostante il ribasso, con una valutazione di 2,28 miliardi, il Manchester United diventerà il club a più alta capitalizzazione del mondo, superando la squadra di baseball degli L.A. Dodgers, quotata sempre al Nyse e valutata 2,1 miliardi. Ma è il solo dato positivo dell’operazione. Per il resto, il futuro è red, nel senso di rosso in bilancio.
Circa la metà dei 190 milioni di euro che il club rastrellerà finiranno nelle tasche della famiglia Glazer, mentre il resto servirà a ripianare parte dell’enorme debito della società, che intanto continua a crescere. Cresce perché la scorsa stagione il Manchester United non si è qualificato agli ottavi di Champions League perdendo 40 milioni di euro, ma allo stesso tempo il monte ingaggi dei giocatori è rimasto invariato. Cresce perché il bilancio dello scorso ha goduto di benefit fiscali che le hanno fatto risparmiare 27 milioni di euro e che quest’anno non saranno più ripetibili: l’aliquota Usa applicata sarà del 34%, contro il 27% dell’Inghilterra. E cresce perché i profitti totali del 2012 sono stati tra il 3,5 e il 5% più bassi rispetto allo scorso anno e, allo stesso tempo, le spese per i giocatori e lo staff sono salite del 4-5%, il che riguardo ai calciatori non è diretta conseguenza di migliori risultati sul campo (che lo scorso anno non sono arrivati). Un trend che rischia di veder chiudere il bilancio del 2012 con un passivo di 580 milioni di euro.
Con l’ingresso in borsa, la situazione finanziaria del club non è migliorata. La prima trimestrale dopo la quotazione, comunicata il 18 settembre scorso, ha evidenziato una perdita operativa di 14,9 milioni di sterline, con ricavi in calo del 25% (74,5 milioni). Adesso i tifosi e gli azionisti, che hanno già visto ridursi del 12,4% il loro investimento iniziale, hanno paura. Per il corrente esercizio, che si concluderà il 30 giugno 2013, lo United aveva previsto ricavi complessivi compresi tra 350 e 360 milioni di sterline. A patto che la squadra raggiungesse almeno i quarti di Champions League. Ecco perché la maggior parte degli analisti assegna al titolo quotato a Wall Street valutazioni di “sell” (vendere) o “underweight” (ridurre l’esposizione) .
Ma la Champions è sfumata. Il Manchester United, la squadra dei Busby Boys, di Best, Cantona e Cristiano Ronaldo, è sempre più red. E il suo proprietario sempre più devil.