La leghista: “Recupereremo i voti grillini uno a uno”

Le new entry in Parlamento

«Sono ancora a Castelfranco Veneto, ho finalmente un pomeriggio tranquillo». Patrizia Bisinella, 42 anni, avvocato, è uno dei sei senatori leghisti che entreranno per la prima volta in Parlamento. Risponde dal comune trevigiano di cui è consigliere comunale e traccia con entusiasmo il programma dei suoi primi giorni al Senato, giù a Roma.

«Attendo la comunicazione per Roma, dovrebbe arrivare in questi giorni», dice. E, precisa: «Il 15 marzo si aprono le Camere». La voce è rimasta gentile e tenue nonostante gli sforzi fatti per farsi ascoltare nelle riunioni tra leghisti sul territorio. «Come quando ero l’unica segretario di sezione donna su dodici», racconta. «All’inizio non mi prendevano proprio in considerazione. Mi vedevano come la precisina della situazione, quella “studiata” che parla bene, mentre loro – i segretari maschi – avevano quel linguaggio rude e diretto che ti puoi immaginare».

È contenta di questa nuova presenza di donne in Parlamento?
Sono orgogliosa che nella lista del Senato, su 5 eletti veneti, 4 sono donne. È sempre dura affrontare l’attività politica. Lo è di più se non sei uomo. Me ne accorgo tutti i giorni, lavorando sul territorio, perché è un ambiente ancora maschile ed è difficile farsi ascoltare. A Castelfranco sono anche presidente della commissione Pari opportunità del comune. Vedo che ora le cose stanno cambiando. A Castelfranco, incoraggiate dalla mia presenza, si stanno facendo avanti tra le fila della Lega anche studentesse liceali e universitarie, attratte dalla possibilità di un’interlocutrice donna.

Come cambierà la sua vita dopo il 15 marzo?
Non cambierà molto. Faccio già la pendolare da Roma perché da 11 anni lavoro come tecnica nell’ufficio legislativo della Lega a Roma. Ho supportato la commissione per il Federalismo fiscale da esperta di Diritto costituzionale. Continuerò a dormire nella stessa pensione in cui vado da anni. Poi tornerò nel fine settimana, perché a Castelfranco ho la mia famiglia – sono sposata da sette anni – e continuerò a fare la consigliera comunale.

Si dice che l’esperienza romana l’ha avvicinata molto a Roberto Maroni…
Ho lavorato a stretto contatto con lui quando era ministro e l’ho supportato anche a livello territoriale. Ho molta stima per lui.

La spaventa il passaggio in Senato?
Mi entusiasma molto, ho voglia di fare, devo contribuire al rinnovamento del mio movimento in Veneto. Chiede tanto impegno sul territorio, ma questo non mi fa paura. Mi spaventa invece la situazione politica generale che si è creata, perché sento la responsabilità della fiducia accordatami dal movimento e soprattutto delle aspettative in generale che il Paese ha nei confronti del nuovo Parlamento. Io dico che farò del mio meglio, il massimo che posso.

Non ha paura che Roma la corrompa?
Farò la pendolare proprio per questo, non solo perché ho famiglia. È importante stare sul territorio, continuerò a fare la consigliera comunale: è il modo migliore per portare istanze a Roma, e poi ottenere risultati concreti. Ma stare tra la gente è fondamentale anche per spiegare cosa succede dentro le istituzioni. L’importante è garantire una presenza e un’azione pulita, trasparente, onesta. Stiamo facendo grandi battaglie nella Lega perché paghiamo lo scotto di chi ha danneggiato il movimento.

E il lavoro di avvocato?
Sono consulente legale e continuerò a farlo. Mi fa stare con i piedi per terra sui problemi quotidiani. Se alla lunga dimostriamo che abbiamo voglia di fare e ci impegniamo, la gente apprezza e capisce. Capisce anche che non si può ottenere tutto subito.

Quali saranno le sue prime battaglie?
Da amministratrice locale vedo il problema delle imprese: servono misure per pmi e artigiani, a partire dal credito più facile da parte delle banche. Ma anche moratorie per gli adempimenti burocratici. Bisogna poi limitare i freni che il patto di stabilità crea ai Comuni, mettendo mano ai vincoli troppo rigidi. E poi abbassare le tasse sul lavoro.
Alla lunga l’impegno ci farà recuperare chi si è sentito deluso. Anche chi non ci ha votato e ha dato voti a Grillo. Li recupereremo. Noi abbiamo progetti precisi con programmi da attuare, i grillini sono inesperti dei meccanismi. La Lega possiede un bagaglio di esperienze che ci permette di essere da subito operativi.

Come vede il dialogo in Senato?
Mi preoccupa, ora si insultano tutti. Mi auguro che ci siano valutazioni oggettive e assunzione di responsabilità. Cercheremo un accordo, e anche di fare azione propositiva. Non ci interessano gli inciuci, vogliamo accordarci su proposte concrete.
 

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